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Questo articolo è stato pubblicato il 14 maggio 2010 alle ore 16:44.
L'ultima modifica è del 15 maggio 2010 alle ore 11:22.
Ubi Banca ha chiuso il primo trimestre del 2010 con un utile netto di 38,1 milioni, in crescita del 56,6% rispetto allo stesso periodo del 2009. Sul dato dell'anno passato, tuttavia, avevano influito componenti non ricorrenti negative per 82,9 milioni, quasi interamente dovute a rettifiche di valore. I proventi operativi sono calati del 14,4% a 852,5 milioni, con margine di interesse a 533,3 milioni (-18,3%) e commissioni nette per 293,6 milioni (+0,8%). Sul fronte patrimoniale, il core tier 1 si attesta al 7,41%. Quanto alle attese per l'intero 2010, si legge in una nota, «si conferma il quadro tendenziale delineato nell'ambito dell'informativa di bilancio».
Proseguendo nell'analisi del conto economico, il risultato netto dell'attività finanziaria è stato negativo per 4,9 milioni nel trimestre (contro +18,3 milioni un anno prima) e «risente dell'impatto negativo derivante dalla chiusura di derivati di copertura relativi a mutui a tasso fisso estinti anticipatamente». In calo dello 0,4% gli oneri operativi, a 617 milioni, con un -2% a 371 milioni per le spese del personale e un rapporto cost/income molto elevato, al 72,4% circa. Il risultato della gestione operativa si è quindi attestato a 235,6 milioni, in calo del 37,4%.
Nei primi tre mesi dell'anno sono state registrate rettifiche di valore nette per deterioramento crediti per 131,9 milioni, in calo dai 159,6 milioni precedenti, per un costo del credito a 54 punti base (da 66). Il rallentamento del peggioramento della qualità del credito, avverte il comunicato, «potrà però confermarsi solo con l'evolversi della congiuntura economica».
L'utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte è quindi pari a 102,2 milioni (da 136,9 milioni), su cu si è applicato un tax rate del 58,6%. Quanto all'andamento degli aggregati patrimoniali, i crediti verso la clientela sono saliti dello 0,9% a 97,8 miliardi, per una quota di mercato cresciuta al 6,23% dal 6,08% del marzo 2009. L'incidenza dei crediti netti deteriorati sul totale del portafoglio é al 4,8% (4,62% a fine 2009), con sofferenze all'1,53% (da 1,36%) e incagli all'1,95% (da 1,88%). La raccolta totale da clientela, d'altra parte, è aumentata del 5,6% a 178,6 miliardi, con un +2,8% a 98,4 miliardi per la raccolta diretta e un +9,2% a 80,2 miliardi per quella indiretta (+13,6% il risparmio gestito). A fine marzo il patrimonio netto del gruppo é salito a 11,35 miliardi (da 11,14 a fine 2009), con coefficienti patrimoniali in linea con quelli del dicembre 2009. Il tier 1 é al 7,94% e il total capital ratio al 12%.