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Questo articolo è stato pubblicato il 18 maggio 2010 alle ore 08:09.
Beatrice Rioda
ROMA
Silvio Scaglia torna a casa. Il giudice per le indagini preliminari Aldo Morgigni gli ha concesso gli arresti domiciliari ieri sera, ponendo fine al lungo periodo - 80 giorni, dal 26 Febbraio scorso - che il fondatore di Fastweb ha trascorso nel carcere romano di Rebibbia. L'istanza di custodia domiciliare era stata presentata sabato mattina dai legali di Scaglia, gli avvocati Piermaria Corso e Antonio Fiorella, e ieri mattina la Procura della Repubblica di Roma aveva dato parere positivo in merito. Alla base della decisione del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dei pubblici ministeri Francesca Passaniti, Giovanni Di Leo e Giovanni Bombardieri c'è la diminuzione delle esigenze cautelari nei suoi confronti dovuta alle ampie dichiarazioni chiarificatrici rese durante gli interrogatori, all'essersi dimesso dal Consiglio di amministrazione di Fastweb, all'ulteriore disponibilità dimostrata di fare fronte ai suoi obblighi patrimoniali verso lo Stato - si parla di una fideiussione di circa 10 milioni di euro - e al comportamento generale tenuto durante gli ottanta giorni dal suo arresto. Scaglia era stato sentito a lungo dagli inquirenti, il 12 aprile, in un interrogatorio durante il quale aveva ribadito la sua innocenza, aveva prodotto nuovi documenti allo scopo di chiarire la sua posizione negli episodi contestatigli e aveva dato ampie e dettagliate spiegazioni sull'organigramma interno della società e sul ruolo di Micheli, che aveva autorizzato le operazioni in quanto regolari.
Dal momento che il gip si è espresso in tarda serata e che le procedure di rilascio richiedono tempo, il trasferimento di Scaglia presso la sua abitazione avverrà nella giornata di oggi.
Nonostante la concessione degli arresti domiciliari ottenuta ieri, domani mattina si terrà l'udienza di appello sulla decisione con cui il tribunale del riesame, il 18 marzo scorso, aveva rigettato, per pericolo d'inquinamento delle prove, l'istanza di scarcerazione presentata in prima battuta dai legali di Scaglia. C'è grande attesa al riguardo, perché i giudici potrebbero decidere la completa liberazione del fondatore di Fastweb.