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Questo articolo è stato pubblicato il 18 maggio 2010 alle ore 08:09.
MILANO
Nuovo passo avanti per Intesa Sanpaolo nella politica di patrimonializzazione della banca attraverso la cessione di attività non strategiche. Dopo un lungo negoziato, che ha coinvolto anche i sindacati per tutelare l'occupazione, ieri l'istituto milanese ha perfezionato la cessione delle attività di banca depositaria agli americani di State Street per 1,75 miliardi di euro. «E' una super-operazione – ha commentato ieri l'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo Corrado Passera – l'effetto sui conti e sulla nostra patrimonializzazione è importante, qualcuno pensava che in questo caso non avremmo rispettato gli impegni, ma come sempre li abbiamo rispettati». L'operazione, seguita dalla direzione strategica e progetti speciali guidata da Giovanni Gilli, coadiuvato dall'advisor Rothschild, si traduce per Intesa Sanpaolo in una plusvalenza lorda di circa 740 milioni di euro e in un recupero dell'avviamento di 540 milioni, con un effetto positivo di 37 centesimi di punto sul coefficiente patrimoniale Core Tier 1.
In particolare, il colosso americano ha acquisito le attività di custodia, fund administration, banca depositaria e banca corrispondente con 369 miliardi di euro di asset in custodia a fine marzo 2010. Inoltre, State Street ha rilevato circa 9 miliardi di euro in depositi cash e contribuirà al bilancio patrimoniale della società acquisita con circa 450 milioni di euro di capitale aggiuntivo, salvo variazioni per il meccanismo del closing. Ora che si è chiusa questa cessione, il mercato resta in attesa di novità da un altro importante fronte sul versante delle previste azioni di capital management: la quotazione in Borsa della controllata (100%) Banca Fideuram. Allo stato attuale infatti i vertici della banca sono ancora in attesa del via libera della Consob alla pubblicazione del prospetto informativo, che non dovrebbe tardare ancora molto. Quanto alla tempistica, nei giorni scorsi Passera aveva detto che il gruppo sceglierà «il momento migliore per la quotazione», visto la fase ancora difficile dei mercati azionari. E la settimana scorsa Intesa Sanpaolo aveva confermato di aver avviato contatti preliminari col fondo di private equity statunitense Hellman & Friedman per valutare un eventuale cessione di una quota di minoranza (10-15%) di Fideuram in vista, appunto, della quotazione. Di pari passo, prosegue anche la ricerca di un partner assicurativo per la controllata Fideuram Vita.