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Questo articolo è stato pubblicato il 17 maggio 2010 alle ore 14:12.
L'ultima modifica è del 18 maggio 2010 alle ore 09:20.
«L'europeo impegnato»: così il Financial Times definisce Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredit, in un ampio ritratto personale del manager. Il Ceo di Unicredit, riferisce il Ft, «ritiene che la crescita economica sia la priorità, intendendo con ciò che ci vuole più integrazione e più Europa». «E' un messaggio che si attaglia a Mr Profumo e all'immagine che desidera dare di europeo impegnato».
Profumo, osserva il Ft, si identifica strettamente con la banca: «Va considerato – afferma il manager - che mi sento l'imprenditore di questa compagnia, perché quando sono arrivato 15 anni fa avevamo il 3,5% del mercato italiano, oggi abbiamo più del 3 per cento del mercato europeo».
Il manager, 53 anni, «giovane rispetto alle tendenze gerontocratiche dell'Italia», è «uno strano misto di disciplina settentrionale e spirito mediterraneo». Da quando si è trasferito dalla Sicilia a Milano, da adolescente, è tifoso dell'Inter. Il Ft sottolinea la situazione «intrigante» che si verrà a creare alla finale della Coppa dei Campioni, sabato, tra Inter e Bayern Munich: Unicredit sponsorizza la Champions League, Profumo è interista e il presidente di Unicredit, Dieter Rampl, tiene per la squadra tedesca.
Oltre alla passione calcistica, il Ft cita quella per le immersioni subacquee e la «dipendenza» dal gioco BrickBreaker sul Blackberry. Nell'intervista, rilasciata al Financial Times poco prima del pacchetto di salvataggio per l'eurozona, Profumo «era già convinto che la crisi del debito greca potesse essere contenuta». «Il contagio, penso che lo gestiremo e che saremo capaci di tenere la situazione finanziaria sotto controllo».
Il messaggio europeista di Profumo è esplicitato sotto un titolo a parte: «L'Europa deve focalizzarsi di più sulla crescita economica e non essere ossessionata solo dal ridurre la sua montagna del debito pubblico». La questione, spiega il Ceo di Unicredit, è che questo «significativo» debito pubblico può essere rimborsato solo con più crescita. E per avere più crescita, non si può stare con il debito. «Abbiamo bisogno di riforme… più Europa, un mercato interno integrato».
Le sue considerazioni, nota il Ft, riflettono le preoccupazioni diffuse in Europa che la crescita europea possa essere danneggiata dalle misure d'austerità. Per favorire la crescita, Profumo batte il tasto sulla necessità di «più innovazione, più istruzione, più integrazione dei mercati, più Europa, più riforme, in particolare nel mercato del lavoro, e più politica industriale».