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Questo articolo è stato pubblicato il 18 maggio 2010 alle ore 18:30.
L'ultima modifica è del 19 maggio 2010 alle ore 11:24.
«Le agenzie di rating sono come la Guida Michelin: danno le stelle solo a quei ristoranti che offrono il pasto. E quindi non è questo il meccanismo con cui devono andare avanti». Così Massimo Ponzellini, presidente della Banca Popolare di Milano, ospite di Sebastiano Barisoni a Focus Economia su Radio 24.
Non bastano i numeri per giudicare l'Italia. «Credo però se ne siano rese conto. È impensabile - ha continuato Ponzellini ai microfoni di Radio 24 - che le persone che danno il rating all'Italia stiano in un ufficio a Francoforte senza sapere nulla di quello che succede in Italia, senza capire i pesi politici e le forze del paese. Allo stesso tempo - ha continuato il presidente della Bpm - bisogna tener presente che grandi agenzie di rating come Moody's o Standard & Poor's hanno per tutte le aziende e le banche italiane circa 20-22 persone sul territorio. Quindi hanno anche una capacità di analisi che è basata su numeri e dati che in qualche modo devono interpretare. Non si può dai numeri desumere una realtà così complessa e capace come quella dell'Italia», ha aggiunto Ponzellini nell'intervista a Radio 24.
Dare il rating alle agenzie. «Se uno avesse guardato ai numeri degli anni 60' 70' 80' in Italia mai avrebbe potuto dare un rating a nessuna delle grandi imprese italiane. Invece l'Italia ha fatto meglio della media di tutti i paesi europei. Quindi in realtà bisogna avere una conoscenza più profonda e complessiva delle cose. A mio modo di vedere - ha concluso Ponzellini - da un lato le agenzie di rating stanno rivedendo questa posizione e sono più aperte a capire cos'è il management di un impresa, il sistema di pagamento di un management, le prospettive, le capacità, il territorio, non solo i numeri ufficiali. Dall'altro è necessario che anche banche e imprese si aprano maggiormente a agenzie di rating anche in un rapporto dialettico. Incontrando le agenzie bisogna far capire le proprie ragioni ma anche dire: guardate che anche noi diamo un rating a voi».
«Migliore la governance delle Popolari». Il presidente della Popolare di Milano si è soffermato anche sulla governance delle banche italiane. «Gli esempi di governance delle grandi banche blasonate in questo momento sul mercato non hanno dato ottima dimostrazione delle loro capacità decisionali; hanno dato spettacoli abbastanza imbarazzanti e allo stesso tempo non hanno avuto quei risultati in termini di condivisione delle eventuali nomine come invece ha dato il sistema delle popolari». Secondo Ponzellini «nel sistema delle popolari si discute, poi però si va a votare e morto il re viva il re. In quello delle grandi banche morto il re, pronte le congiure dei principi e questo non fa bene alle istituzioni».