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Questo articolo è stato pubblicato il 02 giugno 2010 alle ore 08:09.
Le banche spagnole sono sedute su una nuova potenziale "bolla" speculativa, che potrebbe scoppiare da un momento all'altro e provocare seri danni. Ci riferiamo al settore dell'energia rinnovabile e in particolare al fotovoltaico che nel 2009 ha contribuito con 12 miliardi di euro alla formazione dell'1% circa del Pil spagnolo e che negli ultimi anni è stato abbondantamente "foraggiato" dal comparto bancario, con crediti a pioggia, fino all'80% del valore dell'investimento.
Secondo i dati più recenti disponibili, sarebbero pari a 30 miliardi di euro le partite a rischio-rimborso finanziate negli ultimi anni e di queste, una buona metà relative al fotovoltaico. Questo per dire che gli istituti finanziari spagnoli, potrebbero vedersi costretti nei prossimi mesi a rilevare asset energetici, a fronte dell'impossibilità di poter recuperare i loro crediti.
In altre parole, si tratterebbe di una situazione similare a quella venutasi a creare nel recente passato nel comparto immobiliare dove, a seguito della crisi economica, molti "ladrillos" non sono riusiciti a far fronte alle scadenze dei loro debiti e le banche non hanno avuto altra scelta se non quella di rilevare gli attivi finanziati. Tanto che il settore creditizio ha attualmente in portafoglio case per oltre 60 miliardi di euro e di fatto è diventato il principale immobiliarista spagnolo.
Ma perchè nel comparto energetico si è arrivati a questa situazione? La risposta è semplice: la corsa della Spagna alle fonti rinnovabili, a causa dei generosi incentivi, è stata troppo veloce e, soprattutto, troppo sostenuta artificiosamente. Quanto basta perchè si sia creata una bolla speculativa importante e il governo stia tentando in questi ultimi mesi di fare marcia indietro per riordinare il settore.
In gioco c'è dunque la revisione dei sussidi tariffari che sono stati dati in questi ultimi anni alle imprese energetiche, per favorire la diffusione delle rinnovabili: in un primo tempo all'eolico e successivamente al fotovoltaico. Fatto sta che la Spagna ha accumulato un deficit tariffario pari a 20 miliardi di euro e che nel solo esercizio 2009 sono stati versati sussidi all'energia verde per 6,2 miliardi di euro, di cui un 40% circa ( 2,68 miliardi) a favore del fotovoltaico. Mentre altri 1,64 miliardi sono stati distribuiti nel primo trimestre 2010 al settore in generale.