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Questo articolo è stato pubblicato il 02 giugno 2010 alle ore 17:05.
Il Tribunale di Reggio Emilia ha emesso la sentenza con cui dichiara il fallimento della Natfood, concendendo comunque l'esercizio provvisorio dell'attività. Curatore è stata nominata Elisabetta Pasini, commercialista della città emiliana.
«L'autorizzazione del Tribunale, che ha recepito integralmente quanto tempestivamente evidenziato e richiesto dagli amministratori di Natfood – afferma il legale della società Marco Bolchini - consente il prosieguo di tutte le attività ordinarie della stessa e soprattutto la continuità occupazionale e distributiva propria di Natfood». Natfood era controllata da Bioera, a sua volta controllata da Greenholding che fa capo direttamente alla famiglia Burani.
«I soci di minoranza di Natfood – afferma sempre l'avvocato Bolchini - hanno fin qui sostenuto economicamente e in termini operativi e gestionali la società e stanno predisponendo una ipotesi di concordato fallimentare che verrà depositata nei prossimi giorni», con l'obiettivo di assicurare la continuità occupazionale e commerciale dell'azienda, «prevedendo un pressoché integrale soddisfacimento delle posizioni creditorie in essere». Secondo il legale, la dichiarazione di fallimento «è stata determinata, quasi come passaggio obbligato, dalla crisi finanziaria del Gruppo Burani, che ha portato alla progressiva riduzione del credito bancario e ha di fatto impedito ogni altra forma di capitalizzazione».
«Venuto meno ogni collegamento con il gruppo Burani e persistendo la piena validità del progetto industriale – afferma ancora Bolchini – la società confida in una proficua collaborazione con la procedura fallimentare per un pronto riallineamento dei parametri di liquidità finanziaria necessari al rilancio operativo dell'azienda».