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Shapiro (Sec) tira il freno del turbo trading a Wall Street

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Questo articolo è stato pubblicato il 11 giugno 2010 alle ore 17:22.

Urgono nuovi controlli ai sistemi ai sistemi di trading elettronico. Parola di Mary L. Shapiro, numero uno della Sec (Security exchange commission), l'autorità di controllo dei mercati finanziari americani, l'equivalente della Consob italiana. Nel mirino di Shapiro è finita in particolare l'hyper frequency trading, pratica che, attraverso evolute piattaforme di trading, consente di effettuare migliaia di operazioni al secondo utilizzando sofisticati algoritmi. E consente ad alcuni operatori di porsi in una posizione di vantaggio competitivo rispetto ad altri.

Come? Utilizzando software che sono tecnicamente in grano di "vedere" un ordine prima che questo diventi di dominio pubblico. Software che si basano su sofisticati algoritmi in grado di eseguire migliaia di operazioni al secondo, la cui crescita – secondo Shapiro – può creare un'errata percezione sulla liquidità sul mercato, ponendo alcune fasce di investitori in svantaggio.

Giovedì nero a Wall Street. L'hyper frequency trading potrebbe avere la sua buona dose di colpe in quello che è successo nell'ultimo giovedì nero di Wall Street, il 6 maggio scorso, quando improvvisamento l'indice Dow Jones è crollato di quasi mille punti per poi recuperarne circa 600, il tutto in meno di mezz'ora. «Troppo spesso gli investitori si confondono sulla liquidità – spiega Gary Gensler, numero uno della Commodity futures trading commission -. Se il periodo medio di detenzione di un titolo è di una manciata di secondi, è giusto parlare di liquidità?».

La nuova azione della Sec. Per arginare questo fenomeno la Sec ha approvato nuove regole per arginare gli eccessi speculativi dei mercati. I nuovi freni automatici saranno in vigore in forma pilota per sei mesi, quindi le autorità di vigilanza decideranno il da farsi. Le regole approvate dalla Consob americana prevedono che le Borse sospendano brevemente le contrattazioni di determinati titoli che stanno registrando oscillazioni troppo marcate. In particolare, saranno fermate per cinque minuti le contrattazioni di singoli titoli il cui prezzo ha subito una variazione almeno del 10% nei precedenti cinque minuti: la pausa dovrebbe consentire agli investitori di stabilire con relativa calma se la l'oscillazione é determinata da un reale cambiamento del valore del titolo o se invece é provocata da elementi da questo indipendenti.

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Tags Correlati: Borsa Valori | Consob | Davide Biocchi | Gary Gensler | Goldman Sachs | Joseph Facciponti | Lukas Plattner | Mary L. Shapiro | Sec | Sergey Aleynikov | Wall Street

 

«Le nuove regole assicurano che tutti i mercati fermino contemporaneamente le contrattazioni di un titolo, dando tempo agli investitori di comprare o vendere a prezzi razionali», ha assicurato Mary Shapiro. Il settore finanziario é in generale favorevole ai "circuit breaker", ma secondo molti da soli non sono sufficienti a evitare che si verifichino altri crolli improvvisi, tanto più che i vincoli varati dalla Sec sono meno stringenti di quanto molti avrebbero voluto e sono considerati solo il primo passo per limitare i danni causati da insolite fluttuazioni dei mercati.

Il turbo trading nel mirino. «L'high frequency trading, di per sé, non minaccia l'integrità dei mercati - spiega Lukas Plattner, esperto di diritto dei mercati finanziari dello studio legale Nctm -. Il problema riguarda i flash orders, operazioni offerte, per ora, solo da poche piattaforme elettroniche negli Usa che consentono di conoscere con anticipo (di circa 30 millesimi di secondo, ndr) il prezzo di un ordine prima che questo diventi pubblico. In pratica l'algoritmo intercetta e può evadere un flash order prima che vada sul mercato».

La turbofinanza, però, non piace tanto ai trader «che possono trovarsi in grosse difficoltà, perché è difficile capire le intenzioni di queste "macchinette", che cambiano continuamente direzione – spiega Davide Biocchi, vincitore del campionato Top trader 2007 –. Inoltre i book sono ormai diventati fuorvianti, perché pieni di ordini civetta, al limite del market abuse, che gonfiano le proposte e poi spariscono con estrema rapidità. Negli ultimi mesi è in corso una mini-rivoluzione: il trader di giornata non deve più tentare di interpretare il mercato, ma deve capire quale è l'algoritmo dominante. Chi non si adegua a questo cambiamento, salta».

Il caso. L'interesse sull'argomento è aumentato lo scorso anno quando Goldman Sachs ha riportato un utile stellare (oltre 3 miliardi di dollari) nel primo trimestre, computando una buona parte dei guadagni alle attività di trading. La vicenda è balzata ancor più sotto i riflettori dopo l'arresto del russo Sergey Aleynikov, ex dipendente di Goldman Sachs accusato di aver rubato il codice utilizzato dalla banca per le operazioni di hyper frequency trading. Dopo l'arresto del programmatore, il procuratore generale Joseph Facciponti ha spiegato che software di questo tipo, nelle mani sbagliate, potrebbero portare a una manipolazione del mercato.

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