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Questo articolo è stato pubblicato il 16 giugno 2010 alle ore 11:36.
L'ultima modifica è del 16 giugno 2010 alle ore 11:46.
LONDRA - «Noi non vediamo il rischio regole. Se troveranno l'accordo sul prezzo la cosa si farà». L'opinione dell'analista di Numis securities, in realtà non valuta la variabile politica che minaccia di pesare su quella che promette di essere l'ultima mano di Rupert Murdoch nel mondo dei media britannici. L'acquisizione di tutto BskyB e il successivo consolidamento in un gruppo che muove dal Sun al Times, ovvero dalla stampa popolare a quella di qualità, potrebbe, infatti, soddisfare del tutto l'editore australiano. Ma rischia, proprio per questo, di suscitare irritazioni politiche. Non solo, ed è ovvio, nell'opposizione laburista che sostiene di aver perduto le elezioni per il fuoco di sbarramento dei giornali di News Corp, ma anche all'interno della coalizione di governo. I conservatori che da Murdoch sono stati aiutati a vincere sono in coalizione con i liberaldemocratici che nel tycoon australiano non hanno mai visto un alleato. Il potente ministero del Business è guidato da Vince Cable, LibDem talvolta accusato di simpatie stataliste. Le regole dicono che sarà la commissione europea ad accendere il semaforo all'accordo News Corp-BskyB o tutt'al più il britannico Office for fair trade d'intesa con Bruxelles. Le loro considerazioni verteranno, prevalentemente, sui rischi per la concorrenza. Al ministero del Business e a Vince Cable resterà però il potere di avviare il cosiddetto «Public interest test», una prova supplementare che, in linea teorica, potrebbe far saltare tutto. I conservatori di David Cameron rischiano di trovarsi in discreto imbarazzo perché qualsiasi pressione da parte loro potrebbe essere considerata come un piacere all'«amico» Murdoch.
L'acquisizione della totalità di BskyB da parte di News Corp, inoltre, va letta in coincidenza con l'avvio dei servizi online a pagamento di Times e Sun che avverrà nei prossimi giorni. Operazione considerata ad alto rischio, se è vero, come ha stabilito una ricerca nei giorni scorsi, che il 90% degli attuali lettori online dei due quotidiani non è disposta a pagare. Secondo Tabith Elwes di Value partners Media proprio per questo «unire in un'unica offerta la sottoscrizione ai quotidiani con gli abbonamenti televisivi potrebbe creare importanti sinergie» a favore di News Corp. Un motivo in più per indurre Rupert Murdoch a prendere tutto.