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Questo articolo è stato pubblicato il 16 giugno 2010 alle ore 11:47.
Secondo il quotidiano spagnolo El Economista l'Unione europea, il Fondo monetario internazionale e gli Stati Uniti sarebbero pronti ad allestire una linea di credito speciale per 250 miliardi in favore della Spagna. La Commissione europea ha però seccamente smentito questa voce, definita «molto bizzarra» dal portavoce della Commissione Amadeu Altafaj l'ha definita. La smenita però non è bastata a rasserenare il mercato obbligazionario dove questa mattina i Bono spagnoli hanno toccato un nuovo record, da quando è stata introdotta la valuta europea, nello spread (differenziale) con il Bund tedesco.
Per assicurarsi un Bono a 10 anni (offerto con un rendimento del 4,9%) gli investitori devono pagare un premio al rischio di 224 punti base rispetto al pari Bund tedesco (offerto con un rendimento del 2,66%), considerato il titolo più affidabile dell'Eurozona.
La smentita. Oltre a quella della Commissione europea è arrivata anche una nuova smentita da parte del ministro dell'Economia, Elena Salgado: «No, assolutamente no», ha risposto ai cronisti che le chiedevano se potesse confermare. «Non so più come volete che smentisca». Sul tema è intervenuto anche il premier Jose Luis Zapatero: «La Spagna è un paese solido, forte, che vanta credibilità internazionale» e che onora i suoi debiti, ha assicurato, rispondendo indirettamente alle richieste di «precisazioni» sulle misure di risanamento dei conti pubblici avanzate al paese dalla Commissione europea. Intanto martedì prossimo a Madrid giungerà il direttore del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn che incontrerà proprio il premier spagnolo, secondo quanto comunicato dal governo, senza fornire maggiori dettagli sugli incontri.
Tensione sui Piigs. La tensione sul mercato obbligazionario si riflette anche sui rendimenti delle obbligazioni degli altri paesi inclusi nell'area Piigs (che oltre alla Spagna, comprende anche Portogallo, Irlanda, Italia e Grecia). Come quelli dei titoli portoghesi (rendimento al 5,78%) che scontano un premio al rischio di 312 punti base nel confronto con il Bund, tornando al massimo dal 10 maggio scorso. Ritocco all'insù anche per i rendimenti del BTp (Buono del Tesoro poliennale) che paga il 4,08 per cento. Il differenziale tra i titoli decennali italiani e il Bund si è portato a 142 punti base dai 138 di ieri.