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Questo articolo è stato pubblicato il 16 giugno 2010 alle ore 11:58.
L'ultima modifica è del 16 giugno 2010 alle ore 11:58.
«Lanciando Sky Italia News Corporation ha fatto un investimento che molti analisti ritenevano a suo tempo rischioso per le caratteristiche del mercato. Ma ha riconosciuto che l'Italia è un paese con grandi potenzialità, con spazio per diversi operatori e per la concorrenza. Ora Sky ha dimostrato che questa opportunità era reale e il rapporto con l'Italia è straordinariamente positivo. Ovviamente operiamo in un mercato fortemente regolamentato e,ovviamente ci atterremo sempre a tutte le norme decise dai soggetti preposti».
Andrea Scrosati, non ancora trentanovenne a capo di Sky programming and promotion, risponde così a una domanda sul rapporto con i regolatori in Italia, nello stesso giorno in cui il tribunale dell'Unione europea ha stabilito che il contributo del governo italiano per l'acquisto dei decoder del digitale terrestre è un aiuto di Stato e deve essere recuperato.
Scrosati, fresco di nomina, passa ai programmi dopo essere stato vice president corporate e market communications. Come sarà la Sky dei prossimi mesi? «La strategia rimarrà la stessa: offrire ai nostri abbonati il meglio, la più ampia scelta possibile. Con una qualità sempre migliore. Continueremo anche nelle produzioni originali e intensificheremo il rapporto con la creatività italiana».
Quattro milioni e 700mila famiglie abbonate nell'ultimo trimestre. Dove volete arrivare? «Siamo sicuri che Sky crescerà e continueremo a investire in Italia, sul prodotto e sulla programmazione oltre che sull'innovazione tecnologica».
Il vostro rapporto con Auditel non è sempre stato facile. «Sky collabora con Auditel, di cui riconosciamo il valore fondamentale. Ma lo sviluppo del digitale ha disegnato un universo diverso da quello del mercato televisivo di alcuni anni fa. Noi diciamo che la metodologia con cui la performance viene analizzata deve essere costantemente aggiornata allo sviluppo tecnologico in atto». (versione ridotta dell'articolo, pubblicata sul Sole24Ore)