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Questo articolo è stato pubblicato il 25 giugno 2010 alle ore 08:08.
Fumata nera alla guida della Consob. A dispetto di alcuni rumor della vigilia il Consiglio dei Ministri non ha ieri deciso chi subentrerà a Lamberto Cardia, la cui nomina alla presidenza delle Fs è stata confermata dal cda di Trenitalia. In pole position rimangono le candidature di Antonio Catricalà, attuale presidente dell'Antitrust, e del presidente della Corte di Cassazione Vincenzo Carbone, giunto alle soglie della pensione. Più distanziata, nei pronostici, rimane l'ipotesi di Giuseppe Vegas viceministro dell'Economia.
Ieri, però, non si è evidentemente ancora consolidata una scelta condivisa e, al termine di alcuni colloqui informali, svoltisi prima della riunione di Palazzo Chigi, si è deciso di soprassedere. Se prevalesse la candidatura di Catricalà, quella più gettonata, si aprirebbe il problema di trovare un nuovo presidente per l'autorità garante della concorrenza e del mercato per la quale i criteri di nomina sono differenti. In quel caso a decidere sono i presidenti di Camera e Senato e pertanto all'interno del Pdl si porrebbe la questione di condividere la scelta con la minoranza di Gianfranco Fini, presidente di Montecitorio.
Per il momento, comunque è tutto rinviato. Sulla carta, prima che il mandato di Cardia scada, vi sarebbe la possibilità che la questione sia portata all'ordine del giorno di una riunione straordinaria del Governo preannunciata per martedì prossimo dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti sui temi del federalismo. Ma vi è uno scoglio formale. Spetta al presidente del consiglio emanare il decreto di nomina del presidente della Consob sul quale recepire successivamente i pareri di Camera e Senato. Ma, alla riunione di martedì (che peraltro non è stata ancora formalmente convocata) Silvio Berlusconi non sarà presente perchè impegnato in una visita ufficiale in Brasile. Anche se il mese trascorresse senza alcuna decisione, comunque, non sarebbe un dramma. La Consob, con tre commissari su cinque in piena carica potrebbe continuare svolgere normalmente la sua attività, sia pure (mancando il presidente) soltanto per l'ordinaria amministrazione.
Cardia, nominato alla presidenza delle Fs in sostituzione di Innocenzo Cipolletta, prenderà dunque congedo dall'authority, dopo 13 anni di "servizio" (tra incarico di commissario e, successivamente, di presidente).