«Alitalia di nuovo competitiva»

Air France-Klm oppone un «no comment» alle affermazioni di Robero Colaninno sul fatto che «nel 2011 Alitalia avrà bisogno di soldi». Interpellato dal Sole 24 Ore a margine dell'assemblea della Iata, l'a.d. del gruppo, Pierre-Henri Gourgeon, non ha voluto fare commenti. «Ho letto le dichiarazioni di Colaninno sui dispacci delle agenzie di stampa…», ha risposto Gourgeon. Era al corrente di questa situazione finanziaria? «Ho letto i dispacci di agenzia». E cosa ne pensa? «Non credo sia il caso di commentare», ha risposto con garbo ma determinato.

Il 4 giugno Colaninno, presidente della compagnia e azionista con 80 milioni attraverso la Immsi, ha dichiarato: «La partita vera per Alitalia è nel 2011: se raggiungeremo certi risultati Alitalia si salva, altrimenti bisognerà trovare soluzioni di finanziamento, perché Alitalia avrà bisogno di soldi. Sul nostro progetto abbiamo un anno di ritardo». Il piano industriale aggiornato di recente rinvia di un anno, al 2012, la previsione di raggiungere l'utile netto, per alcune decine di milioni.

Air France-Klm è il primo azionista di Cai-Alitalia, con il 25%, pagato 323 milioni di euro nel gennaio 2009. Secondo gli impegni dei soci italiani e secondo lo statuto, fino al gennaio 2013 il 75% del capitale deve restare in mano a soci italiani che hanno le azioni di tipo A. In caso di vendita, solo uno di loro può ricomprare le azioni di chi esce. Per questo finora, pur essendovi state alcune intenzioni di disimpegno (tra cui l'annuncio di Emma Marcegaglia a inizio 2009), nessuno è uscito. In caso di aumento di capitale la situazione potrebbe però cambiare, se i soci italiani non volessero rimettere mano al portafoglio.

«Non conosco il bilancio di Alitalia. So tuttavia che in questo momento le compagnie europee sono le più esposte alle difficoltà», ha osservato Giovanni Bisignani, direttore generale di Iata, ex a.d. di Alitalia (1989-1993). «Dico solo che Alitalia è stata capace di riorganizzarsi in modo da avere una struttura dei costi che è diventata in Europa competitiva». I vertici Alitalia non hanno partecipato all'assemblea della Iata, terminata ieri. Bisignani ha spiegato perché lascerà la guida dell'associazione mondiale dei vettori tra un anno, con l'assemblea al Cairo dal 5 al 7 giugno 2011: «Dovevo stare 5 anni, poi sono stato altri 3. Adesso basta, faccio un altro anno. Ho 65 anni, starò di più con mia moglie, in questi anni ho viaggiato tanto». Cosa farà in futuro? «Starò tra Roma e Londra, dove ho una casa, perché ci ho lavorato». Una nuova attività professionale? «Alcune idee». Una compagnia aerea? «Dico che sono già troppe, sono più di mille». Finmeccanica, dossier molto caldo in Italia, per la quale si avvicina la partita nomine? Nessuna risposta. Sull'attività alla Iata Bisignani ha detto: «In 8 anni abbiamo gestito 1.600 miliardi di dollari, una somma enorme. Sono l'80% delle entrate delle compagnie aeree associate che confluiscono attraverso i sistemi di pagamento, poi le restituiamo alle compagnie. Con questa massa di denaro abbiamo perso, per erori di calcolo, solo 5 milioni di dollari».