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Questo articolo è stato pubblicato il 06 luglio 2010 alle ore 08:16.
SYDNEY
Continuano le trattative per la tassa sui superprofitti minerari in Australia. Ne sono protagoniste, questa volta, le piccole imprese, dopo che nei giorni scorsi big del calibro di Rio Tinto, Bhp Billiton e Xstrata erano riusciti a strappare consistenti sconti al nuovo premier di Canberra, Julia Gillard.
Nell'incontro avuto ieri a Perth con il ministro delle Risorse, Martin Ferguson, una delegazione di aziende junior, attive nei minerali ferrosi, ha messo sul tavolo una proposta in quattro punti. Innanzitutto, si chiede che il livello a partire dal quale le società saranno tassate passi da 50 milioni di dollari australiani (33,6 milioni di euro) a 100 milioni. In secondo luogo, si auspica che l'attuale imponibile, calcolato sulla base dei profitti eccedenti il rendimento dei bond di lungo periodo del Tesoro australiano (oggi al 6%) maggiorato del 7%, «rifletta più da vicino il costo dell'indebitamento». I piccoli desiderano anche che venga reintrodotto il rimborso sulle spese da esplorazione, previsto nella prima versione della tassa, oggi ridenominata Minerals Resource Rent Tax (tassa sulle concessioni di risorse minerarie). Infine, si chiede che i progetti nella magnetite siano esenti a causa degli alti costi di trasformazione.
«Non vogliamo dare l'impressione di essere incontentabili – spiega David Flanagan, managing director di Atlas Iron e membro della delegazione – ma il Governo ha apportato significative modifiche alla vecchia versione dell'imposta e noi riteniamo si possa fare di più per le Pmi».
Anche la Camera per l'Energia e i Minerali del Western Australia ha deciso di scendere in campo con il difficile intento di trovare un compromesso sul tema del rimborso alle esplorazioni, che vede grandi gruppi opporsi alle piccole aziende. «Rappresentiamo il 90% dell'industria mineraria, petrolifera e del gas in Western Australia – afferma il direttore Damian Callachor – e l'economia del nostro Stato sarà pesantemente influenzata dal nuovo regime fiscale».
I piccoli vogliono far sentire la loro voce in seno all'Argus-Ferguson Committe, il comitato presieduto dall'ex presidente di Bhp Billiton, Don Argus, e dall'attuale ministro per le Risorse, un ente istituito dal Governo australiano per gestire i dettagli e la transizione verso la nuova tassazione. Argus tornerà in Australia questa settimana per iniziare gli incontri con le società del settore. La prima ad essere ricevuta, secondo indiscrezioni, sarà OneSteel.