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Questo articolo è stato pubblicato il 13 luglio 2010 alle ore 08:05.
ROMA
La quotazione del titolo Enel «non è necessariamente adeguata a riflettere i valori di questa azienda che ha dei fondamentali assolutamente di primo livello». L'amministratore delegato del gruppo elettrico, Fulvio Conti, rompe la sua tradizionale regola di non commentare l'andamento del titolo in Borsa e, a margine dell'inaugurazione del primo impianto a idrogeno a Fusina (Venezia), si lascia andare a considerazioni sul titolo. Secondo il manager la quotazione è in linea con quanto accade per la crisi finanziaria mondiale: «evidentemente – ha aggiunto - sconta meno degli altri, ma questa è magra consolazione, perchè siamo scesi anche noi appunto per le difficoltà finanziarie che in questo momento tutto il mondo vive». Conti ha aggiunto che la società continua «a fare risultati, a fare efficienza. Continuiamo a credere allo sviluppo della nostra impresa in Italia e negli altri paesi in cui siamo presenti. Per cui sono fiducioso che, nel lungo termine, i fondamentali siano assolutamente validi. Ricordo anche a chi avesse investito in azioni Enel che garantiamo un dividendo tale per cui, anche in fase di quotazione a ribasso, l'investimento complessivo rimane sempre positivo». Le parole del manager non arrivano in un momento casuale, ma pochi giorni dopo il picco minimo dell'anno toccato dal titolo Enel: è avvenuto il primo luglio quando ha segnato 3,41 euro contro il massimo, sempre del 2010, di 4,28 raggiunto il 16 aprile. Forse è soltanto un caso, ma proprio i primi di luglio a tenere banco erano gli appelli, anche di esponenti del governo, affinchè venisse modificato un emendamento alla manovra finanziaria che prevedeva l'abolizione dell'acquisto dei certificati verdi in eccesso da parte del Gestore delle rete. Quei certificati, come è noto, sono una sorta di credito che viene maturato da chi investe in impianti alimentati da energie rinnovabili invece che da combustibili fossili. La loro "monetizzazione" avviene attraverso la vendita a terzi o al Gse. L'Enel sta concentrando oggi le sue energie proprio sulla quotazione di Enel Green Power, società che ha nelle fonti rinnovabili il suo core business. Il gruppo elettrico ha più volte ribadito che l'impatto di quella norma sarebbe stato limitato su Egp, perchè opera in diversi mercati internazionali e perchè la stessa Enel avrebbe potuto comprare quei certificati dalla controllata. In ogni caso la norma è poi stata modificata, il Gse continuerà a comprare quei certificati (seppure con qualche taglio) e il titolo Enel da inizio luglio ha ripreso quota (3,6 euro la chiusura di ieri). Conti ieri ha ribadito che l'iter per la quotazione di Egp entro ottobre continua e che il consorzio di banche per il collocamento sarà scelto e comunicato probabilmente entro luglio. Del resto per il 27 luglio è fissata l'approvazione della semestrale del gruppo, inclusa quella di Egp i cui dati dovranno andare ad integrare il prospetto già depositato in Consob. Non è da escludere che in quel contesto sia comunicato anche il consorzio. «Ormai manca poco per mettere in moto il meccanismo di conferma della quotazione ad ottobre - ha detto Conti -. Entro luglio avremo le banche disponibili e poi si inizierà il percorso di presentazione dei nostri risultati».