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Questo articolo è stato pubblicato il 15 luglio 2010 alle ore 23:43.
Questo 15 di luglio è stata una giornata interminabile per la finanza americana: non solo è stata approvata la riforma del sistema finanziario, ma Goldman Sachs e la Securities and Exchange Commission hanno annunciato un patteggiamento per chiudere la causa civile per frode intentata dalla Consob americana lo scorso 16 aprile.
Un accordo non da poco, Goldman Sahcs pagherà 550 milioni di dollari per chiudere il contenzioso, la cifra più elevata mai sborsata da una banca americana per chiudere un accordo extragiudiziale: «È un accordo equo e giusto», ha detto un rappresentante della SEC «ma vorrei che fosse chiaro che a fronte di nuove rivelazioni ci riserviamo il diritto di riaprire i fascicoli…».
Parole dovute. Ma con un accordo da mezzo miliardo di dollari è difficile che si possa riaprire nulla. Anche perché Goldman si è assicurata un accordo blindato e scritto da alcuni dei più autorevoli avvocati a New York. E il mercato ha puntato proprio su questo, una chiusura definitiva del contenzioso. E l'apertura di una nuova era, per il settore, con la riforma e per Goldman, con l'accordo. A Wall Street, poco prima dell'annuncio, le indiscrezioni sull'accordo avevano già scatenato un rallye in chiusura di seduta: il titolo Goldman ha chiuso al rialzo del 4,38% a quota 145,22 dollari, dopo aver toccato una punta al rialzo del 6,38%.
«Goldman ha ammesso pubblicamente la sostanza delle accuse», ha detto Robert Khuzami, direttore della divisione esecutiva della Sec, spiegando che 250 milioni saranno usati per compensare le perdite subite dagli investitori. Goldman aveva un capo di accusa principale, quello di non avere comunicato ai clienti che investivano in Cdo (complessi titoli obbligazionari garantiti spesso dai mutui subprime) che l'hedge fund Paulson & Co avrebbero scommesso contro quello strumento che veniva venduto con il marchio Goldman e con la garanzia ( anche delle agenzie per la valutazione del rischio) che fosse uno stumento "quasi sicuro". Goldman ha ammesso di avere dato informazioni "incomplete".