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Questo articolo è stato pubblicato il 15 luglio 2010 alle ore 13:37.
Jp Morgan Chase ha riportato per il secondo trimestre dell'anno utili netti per 4,8 miliardi di dollari o 1,09 dollari ad azione in rialzo del 77% rispetto ai 2,7 miliardi o 28 centesimi ad azione di un anno fa. Le attese degli analisti erano per profitti di 74 centesimi ad azione. Si tratta del dato migliore dal terzo trimestre 2007. Secondo quanto reso noto dal gruppo, gli utili sono aumentati grazie anche alla riduzione di 1,5 miliardi degli accantonamenti in vista di perdite su asset sofferenti con un benefit di 36 centesimi ad azione.
Il giro d'affari del periodo è stato di 25,1 miliardi contro 25,62 un anno fa. In attesa dell'apertura di Wall Street, nel premercato il titolo Jp Morgan sale dello 0,6 per cento.
La banca ha annunciato che le perdite sui crediti al consumo, come mutui, carte di credito e altri prestiti, sono scese nel secondo trimestre sia in confronto ai tre mesi precedenti che allo stesso trimestre 2009. Tuttavia l'ad Jamie Dimon ha espresso una nota di cautela sulle prospettive per l'economia Usa. «È troppo presto per dire quanti miglioramenti vedremo a partire da qui», dichiara in una nota. La notizia ha contribuito a indebolire le Borse e l'andamento del titolo al Nyse che cede lo 0,74 per cento.
I conti di Jp Morgan fanno seguito a quelli presentati lunedì da Alcoa che hanno difatti aperto la stagione delle trimestrali a Wall Street dalla quale gli investitori si aspettano molto per trarre indicazioni sull'entità della ripresa economica.