Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 20 luglio 2010 alle ore 09:13.
Tre mesi fa l'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, presentava alla comunità finanziaria il nuovo piano industriale del Lingotto al 2014 e annunciava il tanto atteso e spesso chiacchierato piano di scorporo dell'auto. Domani il manager compirà un primo concreto passo verso la separazione dei veicoli da tutte le altre attività industriali. Nel pomeriggio, a Detroit, si terrà infatti il consiglio di amministrazione della Fiat che metterà il sigillo ai conti del semestre e probabilmente discuterà del maxi finanziamento concesso da 8 primarie banche italiane e straniere.
Denari che saranno fondamentali per dare avvio al progetto di spin-off. Entro oggi, gli istituti coinvolti che hanno già sottoscritto l'impegno a fornire nuova liquidità alla Fiat, porteranno al comitato crediti il dossier per ottenere il definitivo via libera, ne mancherebbero ancora due all'appello. Il finanziamento è di complessivi 4 miliardi (500 milioni da ciascun istituto) e comprende una quota di 1,4 miliardi in linee di credito revolving e un'altra di 2,6 miliardi sottoforma di prestito ponte. Le otto banche che hanno siglato i termini del rifinanziamento sono Intesa Sanpaolo, UniCredit, Citigroup, Bnp Paribas, Société Générale, Calyon (gruppo Credit Agricole), Barclays e Royal Bank of Scotland. Nel 2010 Fiat dovrà rifinanziare 3,4 miliardi di prestiti bancari, 500 milioni di bond e 800 milioni di altri strumenti finanziari.
Sullo scorporo dell'auto, il Lingotto è al lavoro da diversi mesi con il supporto anche di advisor finanziari, sono circolati i nomi di Goldman Sachs e Banca Leonardo. Domani, dunque, è possibile che grazie ai documenti fin qui prodotti e all'intesa sottoscritta con le banche Marchionne possa presentare ai consiglieri le tappe che, a partire da settembre, porteranno la Fiat a dividersi in due: da una parte la Industrial (con Cnh e Iveco in testa) e dall'altra il settore dell'auto. Non è escluso, tra l'altro, che già domani, il manager non possa entrare nel dettaglio della scissione. Elementi che, in ogni caso, dovranno essere annunciati trenta giorni prima dell'assemblea che dovrà dare l'ok alla separazione, assise prevista per metà settembre.