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Questo articolo è stato pubblicato il 21 luglio 2010 alle ore 23:18.
Dati «eccellenti», largamente al di sopra alle attese, al punto che il mercato giudica ormai scontato quel significativo rialzo delle stime per il 2010 che l'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, ha definito «molto probabile», rimandando qualsiasi decisione alla fine del prossimo trimestre. Alla luce di queste premesse non stupisce la performance in Borsa di Fiat che nel giorno della presentazione dei dati del secondo trimestre e del via libera del consiglio di amministrazione allo spin off ha guadagnato il 6,74% a 9,7 euro tra scambi che hanno interessato il 4,5% del capitale.
Sono tre, in estrema sintesi, i numeri su cui ora analisti e operatori stanno ragionando per rivedere stime che fino ieri sembrano quasi ambiziose. Questi ultimi si sono trovati di fronte ad un utile netto trimestrale di gruppo pari a 113 milioni di euro, ben superiore alle loro attese, ferme a 90 milioni; a un utile della gestione ordinaria di Fiat Group Automobiles salito a 185 milioni dai 155 dello stesso periodo del 2009 contro previsioni per 95 milioni; e, infine, a un indebitamento netto industriale in forte calo, attestandosi a 3,7 miliardi dai 4,7 di fine marzo.
Naturale, dunque, la standing ovation alla fine della presentazione. Gli analisti di Morgan Stanley, per esempio, in un report dal titolo. Secondo trimestre: una mano vincente» in cui continuano a raccomandare un overweight sulle Fiat, con l'indicazione di un target di prezzo a 18,5 euro hanno puntato l'indice sull'andamento dell'utile e sul debito risultato al di sotto delle attese. Secondo gli esperti a questo punto numerose case d'affari rivedranno al rialzo le stime per il Lingotto, tanto che il consensus di fine anno sarà alzato almeno del 25%.
Anche Barclays ha reiterato la raccomandazione di equal weight sulle Fiat, con target di prezzo a 12 euro. Una promozione a pieni voti, dunque, almeno sul fronte dei conti. Qualche perplessità, invece, resta sull'operazione di scorporo che darà vita a due Fiat: Fiat Spa, con le attività automobilistiche e la componentistica e Fiat Industrial Spa, con le attività di Cnh ed Iveco a fare da capofila. Non è ancora chiara – si osserva – quale sarà la definitiva distribuzione del debito tra le due società. Un nodo su cui Moody's (ma anche le domande degli analisti nel corso della conference call) si è soffermata.