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Questo articolo è stato pubblicato il 21 luglio 2010 alle ore 14:51.
"Fiat torna all'utile" e torna alla ribalta negli Stati Uniti, dove procede l'integrazione con Chrysler. Il Wall Street Journal segnala sulla homepage del suo sito web i risultati positivi del gruppo italiano.
L'utile netto di 113 milioni di euro nel secondo trimestre (contro una perdita di 168 milioni di un anno prima) sono dovuti, spiega il Wsj, a ricavi «leggermente più alti», poiché la ripresa delle vendite di veicoli commerciali leggeri e la debolezza dell'euro hanno «più che compensato» il calo delle vendite di automobili sulla maggior parte dei mercati europei, colpiti dalla fine degli incentivi alla rottamazione. Gli analisti si aspettavano utili per 90 milioni.
La notizia del nuovo finanziamento fino a 4 miliardi di euro, comunicata da una «highly confidential letter» di un pool di banche, «aiuta a chiarire una parte dei piani Fiat per lo spin-off che era rimasta non chiara agli analisti: la distribuzione del debito tra le due nuove compagnie».
Come con Chrysler, Fiat vede la ristrutturazione come «Il solo modo per sopravvivere» alla crisi dell'industria automobilistica, ricorda il quotidiano.
L'ad Sergio Marchionne sta aspettando per fare uscire nuovi modelli quest'anno, mentre l'industria emerge dalla peggiore crisi degli ultimi decenni, scrive l'agenzia Bloomberg (ripresa tra gli altri dal San Francisco Chronicle).
«Sono numeri molto buoni», ha detto a Bloomberg Philippe Houchois, un analista di Ubs a Londra, che ha un rating "neutro" sul titolo. L'esperto ha sottolineato che veicoli come Fiat Ducato possono essere molto redditizi.
La quotazione di Fiat hanno perso il 12% quest'anno alla Borsa di Milano e, secondo l'agenzia americana, è stata la peggiore perfomance dell'indice Bloomberg Emea per i produttori automobilistici.
Lo scorporo delle attività relative a camion e macchine agricole "permetterà a Sergio Marchionne di concentrarsi sul business dell'auto, poiché ci sono limitate sinergie tra le due divisioni, ha sottolineato Daniel Schwarz, un analista di Commerzbank a Francoforte.
«E' il momento della verità: si possono vendere meno auto e fare più soldi?», ha detto Jose Asumendi, analista di Rbs a Londra, che ha un rating "buy" sul titolo. «Marchionne ha chiarito che sarà disciplinato sui costi e sull'offerta di incentivi».