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Questo articolo è stato pubblicato il 23 luglio 2010 alle ore 07:49.
Cosa sono gli «stress test»?
Sono simulazioni condotte dall'organismo europeo Cebs (Committee of European Banking Supervisors ) a cui sono stati sottoposti 91 istituti di credito europei (fra cui 5 italiani), in modo da accertare le loro capacità di resistenza a eventuali improvvisi sviluppi negativi del contesto in cui operano, o shock esterni. Servono a stabilire se le banche siano in grado di «incassare il colpo», o se invece abbiano bisogno di rafforzare le loro basi patrimoniali.
Perché è stata decisa la pubblicazione degli stress test?
La pubblicazione dei test è stata decisa da governi e autorità europei per lanciare un messaggio di trasparenza sulla situazione finanziaria del Vecchio continente, dopo le tensioni di mercato dei mesi passati.
Ci sono dei precedenti?
Lo scorso anno la Federal Reserve Usa ha condotto gli stress test sulle banche del paese. In una fase diversa, di recessione, e in un mercato diverso, l'epicentro della crisi finanziaria globale,
i risultati degli stress test hanno visto 10 delle 19 banche monitorate non superare la prova. Le autorità del paese hanno imposto a questi istituti di reperire capitale supplementare per 75 miliardi di dollari totali.
Quali parametri sono stati seguiti?
I test sono realizzati attraverso le singole autorità nazionali (da noi la Banca d'Italia) che raccolgono i dati fra le banche in termini di dotazione patrimoniale, quantità e qualità dei finanziamenti e del portafoglio, compresa la quota di titoli di Stato, specie dei paesi considerati più a «rischio». Il test ipotizza quindi, sulla base di questi dati, le conseguenze delle perdite sull'indice patrimoniale Tier 1 delle banche, in caso di uno scenario sfavorevole per l'economia che veda uno scostamento del Pil del 3% rispetto alle previsioni. La soglia minima fissata per il Tier 1 è quella del 6%, in caso contrario dovranno scattare rafforzamenti patrimoniali. Il secondo parametro è quello dell'esposizione verso i paesi più a rischio misurato attraverso la quota in portafoglio dei titoli di Stato.
Quali critiche sono state avanzate?
Secondo alcuni commentatori la metodologia utilizzata non sarebbe sufficientemente trasparente e affidabile. Altri giudicano troppo «benevola» l'ipotesi dello stress test di una perdita del 16-17% per
i bond della Grecia e del 3% per quelli della Spagna: non è invece considerata affatto l'ipotesi di un default di uno stato sovrano.