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Questo articolo è stato pubblicato il 27 luglio 2010 alle ore 07:59.
«Abbiamo superato lo stress test e ovviamente di questo siamo soddisfatti. Per noi di Mps e per l'intero sistema bancario italiano, che conferma la sua assoluta solidità. L'esame a cui siamo stati sottoposti, ovviamente, va interpretato in profondità. Perchè il dato finale deve anche tenere conto della diversa qualità degli asset in portafoglio». Il direttore generale di Banca Mps Antonio Vigni, pur non nascondendo le generali difficoltà indotte dal ciclo economico, è convinto che «l'esito degli stress test riporterà fiducia sui mercati finanziari, dopo la certificazione dell'adeguatezza dei requisiti patrimoniali del Monte.
Il test è stato superato. Ma con il 6,2% di Tier 1 siete poco sopra la forchetta del 6%, immaginato dalle Autorità di Vigilanza come soglia minima in caso di stress.
Non è la prima volta che siamo nel mezzo di una crisi finanziaria ed economica. Al Monte le abbiamo sempre superate nel passato, navigando con un Tier 1 compreso tra il 5 e il 6%. E facendo sempre lo stesso mestiere di banca tradizionale, con un portafoglio di rischio ben frazionato. E basando il lavoro su criteri di assoluto rigore e prudenza. Ma siamo assolutamente consapevoli che oggi lo scenario di fondo è ben più complesso e perciò siamo determinati a innalzare il livello del Tier 1 ben oltre il 7,5% attuale. Quanto ai dati dello stress test, vanno esaminati più in dettaglio.
Partiamo dal credito, che è il vostro core business...
Gli stress test hanno assunto come dato di partenza il costo del credito del 2009 e su questo un uleriore impatto del 25%. L'anno scorso, come è noto, la banca aveva fatto grandi accantonamenti, che giudichiamo non ripetibili nel 2010 e nel 2011.
Insomma, lo stress vi ha misurato nel pieno del picco negativo?
Sì, per quanto riguarda l'attività creditizia è così.
Poi c'è il capitolo titoli di Stato...
In questo caso, vorrei precisare che le ipotesi di stress - per quanto ci riguarda – sono puramente teoriche. Lo stock di titoli governativi, per la quasi totalità italiani, che abbiamo nel portafoglio di negoziazione va in scadenza nel 2010 e nel 2011 è pari a circa il 70% del totale portafoglio di trading del gruppo. Poichè entro il 2011 verranno rimborsati "alla pari", l'ammontare di rettifiche è da considerarsi esclusivamente teorico. Ma nello stress test ha avuto un impatto negativo di 30 punti base.