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Questo articolo è stato pubblicato il 28 luglio 2010 alle ore 18:21.
«Per lo sviluppo del paese, orgogliosi di fare banca». E' lo slogan con il quale Giuseppe Mussari, neo presidente dell'Abi, ha debuttato al suo primo esecutivo da leader . La nota dell'orgoglio da parte di imprese bancarie che non temono il confronto internazionale, perchè considerano il loro modello tradizionale di business un punto di forza, è risuonata più volte nella sua conferenza stampa di presentazione: «Più delle opinioni – ha detto ad esempio Mussari – valgano i fatti. Noi, a differenza di altri paesi, non abbiamo banche che oggi sono possedute dal governo, mentre altri hanno istituti che sono sotto la corona di sua maestà» con un chiaro riferimento agli istituti di credito inglesi che non hanno retto all'urto della crisi del 2007-2008.
Quanto agli stress test disegnati dalla Bce, messi in discussione soprattutto da analisti e commentatori del mondo anglosassone, Mussari ha affermato: «Gli stress test che abbiamo fatto in Europa sono stati severi per definizione. Non ho dubbi sulla loro validità e qualità». Insomma, secondo il banchiere, le aziende di credito italiane hanno «retto splendidamente» di fronte alla crisi finanziaria e hanno superato uno scrutinio severo, che assume come ipotesi uno scenario altamente improbabile. Dopo aver reso omaggio al lavoro del suo predecessore, Corrado Faissola, Mussari ha elencato i punti centrali del suo programma, a cominciare dalla trasparenza e dalla chiarezza nei rapporti con la clientela, citando tra l'altro l'esigenza di un miglioramento della «comunicazione fra banca e cliente, che deve diventare chiara, esaustiva e leggibile da qualsiasi persona».
Per questo ha annunciato, come primo passo operativo, l'incontro con tutte le associazioni dei consumatori su questo tema. Altrettanto importante, secondo il banchiere, è la necessità di «offrire soluzioni concrete per migliorare il rapporto banca-impresa, specie con riferimento alle Pmi individuando, tra l'altro, strumenti che facilitino l'accesso al credito, proponendo interventi che rendano più efficienti gli attuali sistemi di garanzia e ipotizzandone di nuovi». In particolare, rispetto ai rapporti con le imprese e le modalità più efficaci per superare la crisi, Mussari ha annunciato entro la fine dell'anno «una riflessione seria sugli strumenti di garanzia per verificare la loro rispondenza con le esigenze delle aziende».