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Questo articolo è stato pubblicato il 30 luglio 2010 alle ore 08:05.
Le banche sono state scandagliate a sufficienza dagli stress test conclusi in questi giorni, e tuttavia dall'analisi di R&S-Mediobanca emerge qualche dato che val la pena di segnalare. Se il 2009 ha segnato una lieve ripresa (+0,7%) dei ricavi dei sei protagonisti del settore – con una sostanziale tenuta nel primo trimestre di quest'anno (+0,3%) – gli effetti della crisi si sono riflessi sui crediti, le cui perdite hanno registrato un'impennata del 71,7% dopo il +72,5% del 2008. Il primo scorcio del 2010 ha visto un ulteriore incremento del 6,7% che ha portato le insolvenze al 22% dei ricavi.
Se il prosieguo del 2010 confermasse il trend dei primi tre mesi, l'esercizio per i sei gruppi considerati chiuderebbe con un risultato corrente di 5,3 miliardi, quasi dimezzato rispetto ai 10 miliardi del 2008, con le perdite su crediti che si mangerebbero il 27% dei ricavi.
Al netto degli accantonamenti, i crediti deteriorati sono aumentati del 71% nel 2009 fino a raggiungere, nel marzo di quest'anno, il 6% degli impieghi verso la clientela e oltre il 46% del patrimonio netto dell'aggregato. Più pesante su questo fronte, sempre con riferimento a marzo, la situazione del Banco Popolare (crediti deteriorati pari al 10,5% degli impieghi e all'83% del capitale netto) e di Mps (7% degli impieghi, 60,7% del capitale netto).
A fine 2009 lo stock di crediti deteriorati era composto per il 43,5% da incagli, per il 35% da sofferenze, per il 12% da crediti ristrutturati e per il 10% da crediti scaduti. Se si tornasse alla situazione del 2007, quando le sofferenze pesavano per il 50%, le banche del campione sarebbero costrette a ulteriori accantonamenti per 7 miliardi, un importo superiore ai 5 miliardi di utili realizzati nel 2009. Da segnalare, infine, che il tasso di copertura dei crediti dubbi è sceso dal 51,3% del 2007 al 41,1% dell'anno scorso.
Per quanto riguarda le assicurazioni (5 i gruppi considerati), il 2009 ha evidenziato una ripresa dei premi vita del 22,6% e una flessione dell'1,6% nel ramo danni. Il risultato netto delle maggiori compagnie arretra del 33,1% dopo il -70% del 2008. Le perdite più pesanti quelle di Unipol (-772 milioni) e del gruppo Premafin-Ligresti (-34 milioni). (A.Ol.)