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Questo articolo è stato pubblicato il 31 luglio 2010 alle ore 08:00.
MILANO
È stato interrogato ieri mattina, nel carcere di San Vittore a Milano, Giovanni Burani. L'interrogatorio di garanzia (quello che serve per verificare la legalità e i presupposti dell'ordinanza di arresto) è stato effettuato dal Gip Fabrizio D'Arcangelo di fronte ai Pm Luigi Orsi e Mauro Clerici e agli avvocati Giovanni Dedola e Stefano Borella. L'interrogatorio, durato quasi tre ore, ha ripercorso passo passo tutte le accuse che hanno portato agli arresti di Burani per il crack dell'omonimo gruppo di moda. Da quanto si apprende, Burani non ha contestato la ricostruzione dei fatti effettuata dai Pm – anche perché è tutta basata su documenti – ma ha fornito le sue prime spiegazioni su ogni evento: ha detto la sua sulla logica che ha dettato le sue scelte, ha spiegato le motivazioni anche industriali. Insomma: ha dato la sua versione dei fatti. Nel pomeriggio è stato poi interrogato il padre Walter Burani, che per l'età (78 anni) è stato posto agli arresti domiciliari.
Oggi sarà invece la volta dei Pm, che – sempre a San Vittore – interrogheranno Giovanni. Sebbene ieri non si sia toccato il tema del presunto "tesoretto" della famiglia Burani all'estero, è possibile che l'interrogatorio di oggi – o quelli successivi dei Pm – toccheranno anche questo nodo: gli inquirenti sospettano infatti che la famiglia possa avere delle disponibilità patrimoniali all'estero.