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Questo articolo è stato pubblicato il 10 agosto 2010 alle ore 09:55.
Il surplus commerciale della Cina in luglio é balzato a sorpresa a 28,7 miliardi di dollari dai 20 miliardi di giugno, mentre le attese indicavano un assestamento a quota 19 miliardi. Si tratta del livello più alto degli ultimi 18 mesi. Il saldo è il risultato di un aumento del 38,1% delle esportazioni (contro previsioni di +35,5%) che hanno raggiunto il massimo storico di 145,5 miliardi di dollari. È rallentata invece la crescita dell'import a +22,7% (116,8 miliardi) da +34,1% di giugno e a fronte del +30% atteso. Dati che, secondo gli operatori, torneranno ad alimentare la pressione internazionale per una rivalutazione dello yuan.
Il ritmo di crescita delle importazioni è risultato il più basso degli ultimi nove mesi , un segnale che la domanda interna è rallentata e che l'economia avanza ad un passo più moderato. Lo evidenziano bene i dati dell'interscambio petrolifero. La Cina, secondo consumatore mondiale, ha importato a luglio 4,47 milioni di barili/giorno di greggio, il 17,5% in meno dell livello record di 5,4 milioni di barili/giorno di giugno.
Una conferma che la Cina sta un pò rallentando la corsa è arrivata anche dall'andamento del mercato immobiliare dove i prezzi, complici le mosse governo volte a contrastare la speculazione, hanno rallentato il passo con una crescita annua del 10,3% a luglio, dopo l'11,3% di giugno e il picco del 12,8% in aprile. Su base mensile i prezzi sono rimasti invariati (-0,1% a giugno). Nei primi sette mesi dell'anno gli investimenti nel settore immobiliare sono aumentati del 37,2% annuo contro il +38,1% fatto segnare nel primo semestre.