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Questo articolo è stato pubblicato il 10 agosto 2010 alle ore 08:02.
L'inizio della settimana è stato – come prevedibile – molto pesante a Wall Street per Hewlett-Packard: il titolo ha aperto ieri con un ribasso vicino al 10% sull'onda delle improvvise dimissioni dell'amministratore delegato Mark Hurd, rese inevitabili da uno scandalo "rosa". Le azioni Hp hanno recuperato qualcosa durante la seduta (-7,7%) ma l'incertezza resta. In ogni caso, il ceo ad interim – Cathie Lesjak, che ha già la direzione finanziaria – ha sottolineato che la «proposizione di valore» della società non è cambiata e non ci saranno conseguenze operative particolari, ad esempio sul passo dell'introduzione di nuovi prodotti sul mercato. Lesjak ha evidenziato che l'azienda è stata «molto trasparente» nel rivelare le risultanze di una indagine che ha appurato come Hurd abbia falsificato note spese per nascondere la relazione con una collaboratrice, che ne avrebbe tratto beneficio. In giornata Standard & Poor's ha dichiarato che le dimissioni di Hurd non influiscono sui rating assegnati, sul presupposto che le note spese improprie «non siano indicative di una debolezza sistemica nei controlli interni». Intanto la donna dello scandalo è uscita allo scoperto tramite il suo avvocato: si tratta di una ex attrice di reality show, Jodie Fisher, 50 anni, diventata «consulente di marketing» per Hewlett-Packard dalla fine del 2007 al 2009. Aveva accusato Hurd (che è sposato) di molestie sessuali e raggiunto un accordo extragiudiziale con lui: proprio la notizia della questione di «sexual harassment» riguardante il ceo, giunta all'orecchio del board, aveva fatto scattere l'indagine interna. La Fisher ha negato, peraltro, di aver avuto relazioni sessuali con Hurd e si è dichiarata «sorpresa e dispiaciuta» che lui abbia perso il lavoro. I dirigenti di Hp, comunque, hanno tagliato corto, sottolineando che non si occuperanno più della questione e si concentreranno nella sollecita ricerca di un nuovo chief executive tra candidati sia interni (ma non Lesjak, chiamatasi fuori) sia esterni. Non pochi analisti hanno osservato che il titolo Hp appare sottovalutato dopo l'ondata di vendite seguita alla dipartita del cinquantatreenne Hurd, che nei cinque anni del suo mandato aveva fatto raddoppiare il valore delle azioni anche attraverso forti tagli ai costi. Ciò gli aveva guadagnato una buona reputazione a Wall Street, tanto più che i riassetti non avevano impedito a Hp di diventare la prima società tecnologica del mondo per giro d'affari. Secondo alcuni esperti, comunque, l'azione ondeggerà senza una precisa direzione nelle more dell'arrivo di un nuovo timoniere, atteso per lo più al di fuori dei ranghi della dirigenza attuale: una scelta che era stata fatta in passato sia nel caso di Carly Fiorina – arrivata nel 1999 – sia in quello dello stesso Hurd, strappato nel 2005 alla assai più piccola rivale Ncr.