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Questo articolo è stato pubblicato il 18 agosto 2010 alle ore 12:17.
Mario Draghi interviene sul tema delle nuove regole per regolamentare il sistema finanziario. Il governatore della Banca d'Italia, nella veste anche di presidente del Financial stability forum, ha sottolineato come i costi immediati delle nuove regole sul capitale bancario previste da Basilea III siano «gestibili». Non solo: i benefici nel lungo termine saranno «notevoli», ha detto, in termini di stabilità finanziaria e crescita.
L'intervento di Draghi è di "corredo" ad un doppio studio realizzato dalla Bank of international settlement (Bis) e del Financial stability Board.
La polemica sulle nuove norme
Il primo studio, analogamente al secondo, ha analizzato gli impatti delle tanto controversie riforme sui requisiti di capitale e di liquidità degli istituti finanziari, che vanno sotto il nome di Basilea III. La discussione è nota: da una parte i regolatori sostengono che la crisi ha dimostrato come una della cause del crack sia stata la mancanza di prudenza nella gestione del rischio, soprattutto da parte delle banche. Queste ultime, quindi, devono accettare norme più restrittive sul fronte delle solidità patrimoniale e della liquidità. Dall'altra, gli istituti di credito non ne vogliono sentire parlare. Puntano l'accento sull'effetto prociclico di queste norme: in caso di nuova recessione - dicono- le nuove regole amplificherebbero le conseguenze dell'andamento negativo dell'economia reale.
L'impatto sull'economia
L'analisi degli esperti, in certo senso, rivolta le carte in tavola. Gli economisti, infatti, partono dallo studio delle crisi bancarie e dal loro impatto sul Pil. «Queste - scrive la Bis - si verificano, in media, ogni 20-25 anni». Si tratta di eventi che hanno pesanti effetti su main street. Gli esperti, sulla base di dati storici, hanno stimato che l'1% in meno di probabilità che si verifichi la crisi bancaria vale lo 0,6% di Pil l'anno. Come dire: prima di gridare al lupo contro le nuove regole, pensiamo alla loro efficacia preventiva; ragioniamo su quanta ricchezza non andrebbe perduta se i crack bancari fossero limitati.
Applicazione graduale delle regole
Ciò detto, gli esperti della Bis indicano gli impatti che si avrebbero, adottando le nuove regole. In primis, ricordano come sia essenziale il fattore tempo. Se il periodo in cui queste norme vengono adottate è troppo breve, il rischio è «che le banche scelgano l'opzione di ridurre l'offerta di credito per alzare i requisiti di capitale». In questo modo, le aziende si troverebbero a corto di capitale con il conseguente "incepparsi" dell'economia. «Al contario, se adottate in un lasso di tempo sensato» i benefici si farebbero sentire.