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Questo articolo è stato pubblicato il 20 agosto 2010 alle ore 08:00.
I prezzi dell'oro sono tornati ad avvicinarsi al record storico (1.265,30 dollari per oncia): ieri sono arrivati a quota 1.237,50 sul mercato spot londinese, il massimo da quasi due mesi. La maggiore società aurifera, Barrick Gold, resiste tuttavia alla tentazione di bloccare il valore della sua produzione attraverso l'hedging. Il suo presidente Peter Munk sostiene che non ve ne sia bisogno: «Le condizioni dell'economia sono tali che è più probabile che vi sia un ulteriore aumento dei prezzi, piuttosto che il contrario. Abbiamo fatto hedging per dieci anni e questo ci ha ripagati. Ma allora la situazione era radicalmente diversa». Barrick ha chiuso del tutto il suo hedge book l'anno scorso, spendendo quasi 5 miliardi di dollari.
Alcune società aurifere di minori dimensioni, in Australia, si sono tuttavia comportate diversamente, con il risultato che nel secondo trimestre, a livello mondiale, l'hedging è salito di 200mila once (a 7,4 milioni). Vm Group, che pubblica le statistiche, sottolinea che è il primo incremento da inizio 2009 e il maggiore da oltre 8 anni.
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