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Questo articolo è stato pubblicato il 20 agosto 2010 alle ore 08:01.
Ci sono voluti quasi tre anni, ma alla fine il Fondo di solidarietà per i mutui prima casa ha visto la luce. Il progetto proposto da Federica Rossi Gasparrini, presidente di Donneuropee-Federcasalinghe, prevede la possibilità di sospendere la rata del prestito ed era stato approvato addirittura con la Finanziaria 2008, l'ultima del Governo Prodi, ma una serie di rinvii e di intoppi burocratici ne aveva poi ostacolato il cammino. Con la pubblicazione del regolamento in Gazzetta Ufficiale, il Fondo potrà finalmente funzionare a partire dal 2 settembre.
Certo, dall'autunno 2007 la situazione è profondamente cambiata: i tassi Euribor dei mutui variabili, i cui valori «impazziti» avevano messo in difficoltà molti italiani, restano adesso vicini ai minimi storici e diverse sono state nel frattempo le iniziative messe in pista da Governo e banche per cercare di alleviare i problemi delle famiglie. Ma c'è da giurare che, vista la situazione economica ancora incerta, siano molti i mutuatari interessati alla temporanea sospensione delle rate.
Anche perché il Fondo di solidarietà presenta alcune caratteristiche che lo rendono complementare (e anche più conveniente) rispetto ad altre iniziative simili, come il Piano Famiglie varato dall'Abi lo scorso gennaio (al quale avevano aderito lo scorso giugno ben 24mila mutuatari). Le condizioni di accesso, per esempio: è possibile sospendere, fino a 18 mesi, le rate dei finanziamenti fino a 250mila euro, mentre il Piano Abi prevedeva un limite a 150mila (al quale, per la verità, molte banche hanno derogato).
Le situazioni che possono portare allo stop dei pagamenti – perdita del posto di lavoro, morte o condizioni di non autosufficienza di un familiare – non devono necessariamente essersi verificate nel corso del 2009-2010, ma anche precedentemente. L'accesso al Fondo può essere richiesto anche in caso di pagamento di spese mediche o di assistenza domiciliare superiori a 5mila euro all'anno o di ristrutturazioni straordinarie dell'immobile oggetto di mutuo. Oppure anche in seguito a un aumento significativo della rata per effetto dei tassi variabili, anche se la misura stabilita (uno scarto fra due pagamenti successivi del 20% sui mutui mensili e del 25% sui semestrali) non è poi evento così frequente.