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Questo articolo è stato pubblicato il 30 agosto 2010 alle ore 09:17.
Dopo gli scossoni che la crisi ha creato nei conti pubblici di molti paesi europei, la Germania si prepara a essere il nuovo leader del continente. Il governo tedesco, per quanto Angela Merkel con i suoi interventi sia abbastanza impopolare tra i colleghi, ha capito che l'Europa non sarà mai unita e si candida a guidarla. A quel punto, come avrebbe detto Henry Kissinger, Cina e Usa avranno un numero di telefono per discutere vicende e scelte economico-finanziarie del mondo.
Anche sull'altra sponda dell'oceano Atlantico gli Usa sono alle prese con stringenti vincoli di bilancio pubblico. Obama, se, dopo la riforma sanitaria e quella finanziaria, porterà a termine i progetti che sono stati i cavalli di battaglia della campagna elettorale, dovrà fare molta attenzione a non aprire voragini nei conti dello stato tanto da non portare gli Usa a una soffocante dipendenza dalla Cina che detiene più del 50% del debito pubblico americano.
Il colosso orientale, che negli ultimi anni si è distinto per investimenti faraonici culminati nei Giochi del 2008 e nell'Expo di Shanghai, ha ancora risorse investibili sia all'interno sia nel debito pubblico americano. Con un rapporto debito pubblico/Pil al 25% il governo cinese è al riparo da brutte sorprese e, dato che ha nelle sue mani il destino del debito pubblico americano, si prepara a chiedere, come riconoscimento della sua crescente importanza sullo scacchiere politico-strategico, la guida del Fondo monetario internazionale.
* Ordinario di Politica Economica a Parma. Ha collaborato con la Banca Mondiale, il Ministero del Tesoro e la Commissione Ue