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Questo articolo è stato pubblicato il 24 agosto 2010 alle ore 22:06.
L'ultima modifica è del 24 agosto 2010 alle ore 08:37.
Il crollo delle vendite di nuove case negli Stati Uniti ha mandato ko i listini azionari mondiali. A Wall Street il Dow Jones ha chiuso in calo dell'1,32% a 10.040,23 punti, il Nasdaq dell'1,66% a 2.123,76 punti mentre lo S&P 500 dell'1,45% a 1.051,90 punti. Ha recuperato nel finale ma ha chiuso in deciso ribasso anche Piazza Affari, con il FTSE Mib che ha lasciato sul terreno l'1,58% sotto i 20 mila punti; giù anche l'FTSE IT All Share, -1,58% a 20.218 punti. Male anche tutte le Borse europee, influenzate dal dato sulla vendita delle case già esistenti negli Stati Uniti, pubblicato nel pomeriggio e risultato mai così scarso da maggio 1995.
Piazza Affari. La Borsa di Milano è arrivata a perdere oltre il 2,5% nel tardo pomeriggio, subito dopo la diffusione dei numeri sul mercato immobiliare Usa, per poi recuperare nelle battute finali, riportandosi sui livelli della mattinata. Debole il comparto bancario, appesantito da un report di Goldman Sachs nella settimana che vedrà concludersi la diffusione delle semestrali (sono attese quelle di Intesa Sanpaolo, Banco Popolare, Ubi Banca e Banca Pop Mi). Male cementi e costruzioni dopo l'allarme sui ricavi del 2010 lanciato dalla irlandese Crh. Giù industriali ed energia, mentre segni positivi sul paniere principale si trovano solo nel lusso e tra i difensivi. In crescita gli scambi, pari a 2,1 miliardi di controvalore.
Euro al minimo storico sul franco svizzero. L'euro ha toccato minimi storici sul franco svizzero. La moneta unica è scesa a 1,3067 franchi, il livello più basso dall'introduzione dell'euro nel 1999.
Crollano le vendite di case negli Usa. Nel mese di luglio negli Stati Uniti le vendite di case esistenti sono scese del 27,2% rispetto a giugno, al livello più basso da 15 anni.
Secondo i dati resi noti dalla National Association of Realtors, le vendite hanno raggiunto un ritmo annuo di 3,83 milioni di unità, il più basso da maggio 1995. Le attese degli economisti, invece, erano per un calo del 12% a un ritmo annuo di 4,7 milioni di unità. Il prezzo medio, invece, è salito dello 0,7% annuo a 182.600 dollari. I dati sul mercato immobiliare mostrano - afferma il portavoce della Casa Bianca, Bill Burton - la necessità di dover fare di più per l'economia. «I numeri provenienti dal settore immobiliare non fanno altro che rafforzare l'idea che il comparto sta scivolando in una nuova recessione», osservano alcuni analisti. Le rilevazioni sullo stato di salute del mercato immobiliare americano agitano ancor di più gli investitori, già preoccupati per la ripresa economica globale. Nonostante il buon andamento degli utili societari e la ripresa dell'attività di merger and acquisition, i dati economici continuano a deludere, e gli investitori temono che se si continua su questa strada l'economia possa scivolare nuovamente in recessione.