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Finanza e Mercati Fondi 24

Obbligazionari ancora sugli scudi

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Questo articolo è stato pubblicato il 07 settembre 2010 alle ore 08:02.


MILANO
Ad agosto i fondi comuni di investimento collocati in Italia hanno raccolto 1,4 miliardi di euro, secondo le statistiche di Assogestioni. Paradossalmente, il mese vacanziero per eccellenza, ha visto molti ritorni al risparmio gestito.
A tamponare il rosso profondo delle casse dei gestori dei tre mesi precedenti, pari a quasi sette miliardi, sono venuti di nuovo in soccorso i prodotti obbligazionari, che registrano flussi netti per un miliardo. Gli strumenti per l'investimento collettivo in titoli di debito continuano ad avere un ruolo predominante nell'industria dei fondi tricolore, tanto da fungere da ago della bilancia degli introiti complessivi.
Il loro apporto è stato fondamentale a fronte dell'emorragia dai fondi di liquidità, che da inizio anno hanno perso quasi 16 miliardi, e che nell'ultima rilevazione risultano sostanzialmente in pareggio (+9 milioni). Sembra proprio che chi esca dal parcheggio dei monetari accetti di restare nel circuito per lo più attraverso fondi (o prodotti che investono in fondi) con un profilo di rischio/rendimento inferiore a quello degli azionari. A dispetto della possibile erosione di rendimenti già contenuti ad opera delle commissioni.
La verve degli emergenti
In realtà, le sottocategorie obbligazionarie più richieste sono abbastanza aggressive, come quella specializzata sui bond dei paesi emergenti (+289 milioni), o quella delle obbligazioni societarie (+181 milioni i corporate euro, +140 milioni i corporate dollaro, +108 milioni i corporate internazionali); oppure più articolate, come quella degli obbligazionari flessibili (+283 milioni). Nel 2010 le tre tipologie hanno incassato, rispettivamente, 2,7, 3,5 e 7,3 miliardi. Il patrimonio dei fondi obbligazionari ha così aumentato ulteriormente il suo peso sulle masse gestite totali dal 41% al 41,5%, a scapito degli azionari, scesi dal 21,2% al 20,2 per cento.
Gli introiti dei prodotti che puntano sulle borse sono stati positivi per appena 68 milioni di euro. Anche in questo caso, i risparmiatori scommettono sulla crescita dei paesi in via di sviluppo (+121 milioni gli azionari paesi emergenti). Un risultato che arriva dopo il rialzo del 33% messo a segno nell'ultimo anno dall'indice azionario Msci paesi emergenti in euro e che secondo le stime degli operatori è destinato a durare.

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Tags Correlati: Amundi | Assogestioni | Banco Popolare | Borsa Valori | Gruppo Intesa | Italia | Pioneer-Unicredit | Risparmio personale

 

Tra i migliori fondi per rendimento a un anno, troviamo proprio quelli orientati ai mercati emergenti: tra gli italiani, svettano Ubi Pramerica Az.Emergenti con il +27,9%, Anima Emerging Markets con +27,1% e Pioneer Obbligazionario Paesi Emergenti +26,9%.
La variegata specie dei fondi flessibili, invece, ha ripreso l'abbrivio (+544 milioni), dopo aver rallentato la marcia a luglio (+94 milioni). Mentre i portafogli bilanciati tra bond e azioni mostrano un ritmo ridotto degli incassi (+83 milioni), sebbene a singhiozzo, da un po' di tempo. Infine, sul fronte degli hedge continuano le fuoriuscite, ad agosto pari a 300 milioni.
Torna l'appeal degli esteri
Un altro rinnovato sostegno alle entrate è la raccolta positiva dei fondi domiciliati oltre confine, in surplus per oltre due miliardi di euro (di cui 1,2 miliardi gestiti da gruppi italiani), che compensa e va oltre il deficit dei prodotti domestici (-604 milioni), penalizzati fiscalmente.
Infine, si registra il ritorno alla raccolta dei due oligopolisti del sistema fondi: il gruppo Intesa-Sanpaolo con un saldo di 447 milioni, grazie soprattutto ai 510 milioni della sicav estera Eurizon Capital; il gruppo Pioneer-Unicredit con 196,9 milioni, che derivano dagli incassi della lussemburghese Pioneer Management Sa. Ma è Bnp Paribas ad attrarre più risorse, con 471,6 milioni all'attivo. Ad accusare i maggiori deflussi, viceversa, il gruppo Amundi (-78,4 milioni), Bipiemme (-69,2 milioni) e il Banco Popolare (-59,5 milioni).
Il patrimonio gestito complessivo è salito da 442,4 a 447,3 miliardi di euro (+1,1%) per effetto combinato delle nuove sottoscrizioni e della performance dei prodotti.
marzia.redaelli@ilsole24ore.com
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