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Questo articolo è stato pubblicato il 08 settembre 2010 alle ore 08:06.
Bill Doyle, ceo di Potash Corp, ostenta sicurezza: «Non crediamo che quella di Bhp Billiton sarà l'unica offerta», afferma in un video pubblicato sul sito internet della società. E potrebbe anche avere ragione. I possibili concorrenti alla scalata da 38,6 miliardi di dollari si stanno però muovendo molto lentamente, o sembrano orientarsi verso altre strategie di contrasto, che non prevedono una controfferta per il produttore canadese di potassio.
I cinesi di Sinochem, forse i più interessati a tentare un takeover, sarebbero ancora impegnati nella ricerca di partner: secondo fonti delle agenzie Reuters e Dow Jones, ci sono stati contatti anche con Temasek, società di investimenti del governo di Singapore, con asset per 134 miliardi di $, che tuttavia non ha ancora deciso se lasciarsi coinvolgere.
La mineraria brasiliana Vale sembra intanto decisa a sfidare Bhp non tanto nella conquista di Potash Corp, quanto rafforzandosi come produttore di fertilizzanti, con un occhio di riguardo al mercato domestico. Il consiglio di amministrazione di Fosfertil (società rilevata circa tre mesi fa) potrebbe approvare già venerdì l'incorporazione degli asset brasiliani di Bunge, un altro acquisto recente di Vale, compiendo il primo passo verso la costituzione della Vale Fertilizantes, destinata – secondo Mario Barbosa, direttore della divisione fertilizzanti di Vale – a crescere attraverso nuovi progetti e acquisizioni per 12 miliardi di $ nei prossimi tre anni. L'obiettivo è di arrivare nel 2017 a produrre 10,7 milioni di tonn. di potassio, dieci volte i livelli attuali, triplicando nello stesso tempo l'output di fosfati (a 19,2 milioni di tonn.) e diventando così il numero uno mondiale dei fertilizzanti.
In Russia, intanto, continuano a registrarsi manovre che sembrano preludere a un consolidamento dei maggiori produttori di potassio. Ieri è emerso che Silvinit nell'ultimo mese ha ceduto la quota del 32% che possedeva in International Potash Co (Ipc), società attraverso la quale commercializza la sua produzione. Un funzionario della Belarussian Potash Co (Bpc) – che esporta sali di potassio per conto di Uralkali e della bielorussa Belaruskali, orientando di fatto i prezzi del fertilizzante sul mercato mondiale – ha già dichiarato che «le porte sono aperte» se Silvinit vorrà unirsi al gruppo.