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Questo articolo è stato pubblicato il 12 settembre 2010 alle ore 16:13.
Cos'è la riforma di Basilea 3?
Si tratta della riforma, attualmente allo studio, che mira a rafforzare le banche dopo la crisi. Gli accordi di Basilea sono infatti quelli che regolano la patrimonializzazione degli istituti di credito. La loro logica è semplice. Ogni attività che una banca svolge (dall'erogazione di crediti alla compravendita di titoli) comporta dei rischi. A fronte di questi rischi, gli accordi di Basilea prevedano che le banche "mettano da parte" un tot di capitale. Attualmente sono in vigore gli accordi di "Basilea 2", ma la crisi finanziaria ha reso necessario un loro aggiornamento: Basilea 3 intende aumentare la quantità di capitale messo da parte dalle banche.
Cosa prevede Basilea 3?
Basilea 3 è molto articolata. In linea generale alzerà i requisiti minimi di capitale che le banche saranno obbligate a detenere. La bozza attuale intende per esempio portare il requisito minimo di Tier 1 (un indicatore di forza patrimoniale delle banche) dal 4% attuale al 6%. Verrà poi aggiunto un altro "cuscinetto" del 3%. L'entrata in vigore sarà comunque molto graduale: l'entrata in regime sarà tra 7-8 anni.
Perché i banchieri sono scettici sulla riforma?
Il loro timore è che norme troppo rigide costringano le banche a eccessive ricapitalizzazioni. Questo, secondo molti di loro, avrebbe l'effetto di strozzare il credito a imprese e famiglie. Venerdì Alessandro Profumo, che oltre ad essere Ceo di UniCredit è anche presidente della Federazione bancaria europea, ha scritto una lettera a Trichet, a Barroso e a tutti i governatori per esprimere «forti preoccupazioni» su Basilea 3. Tra i motivi di timore, anche l'effetto che la riforma potrebbe avere sul credito.
Chi approverà questa bozza?
Oggi si incontrano a Basilea i Governatori delle banche centrali riuniti nel comitato per la supervisione bancaria. Fanno parte del comitato i Governatori dei seguenti paesi: Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, Hong Kong, India, Indonesia, Italia, Giappone, Corea, Lussemburgo, Messico, Olanda, Russia, Arabia Saudita, Singapore, Sud Africa, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Gran Bretagna e Usa. I governatori dovranno dare il via libera alla bozza di riforma, che sarà poi sottoposta ai capi di stato del G-20, che si riuniranno in novembre a Seul.
Chi rappresenterà l'Italia all'incontro di oggi?
Mario Draghi, governatore della Banca d'Italia, è partito ieri per Basilea. Insieme a lui parteciperà all'incontro anche Giovanni Carosio, esponente del direttorio di Bankitalia e presidente del Cesb. È lui che ha la delega per sostituire Draghi nel comitato. Insieme a loro a Basilea ci sarà anche Andrea Enria, il capo del servizio normativo di Bankitalia.