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Questo articolo è stato pubblicato il 17 settembre 2010 alle ore 11:19.
Nuova apertura delle buste ieri sera per la vendita di Ittierre e Gianfranco Ferrè. I quattro offerenti in gara, due per ognuna società, hanno presentato proposte migliorative rispetto a quelle di inizio agosto e i commissari straordinari di It Holding sembrano soddisfatti del risultato ottenuto. In particolare le offerte per Ittierre sono risultate complete e con le necessarie garanzie per l'acquisizione e la realizzazione dei piani industriali di ristrutturazione.
In lizza sono rimasti il gruppo Albisetti da una parte e la cordata formata dagli ex obbligazionisti (fra gli altri Ing, Pioneer Investments e Goldman Sachs), il gruppo Borletti e il fondo di private equity Antares di Stefano Romiti dall'altra.
Il gruppo Albisetti, licenziatario per l'abbigliamento intimo di alcuni dei marchi di Ittierre, sarebbe agevolato nella ricontrattazione delle licenze. Ricontrattazione necessaria fin da ora per delineare un piano industriale con basi concrete e per poter definire il perimetro dei livelli occupazionali. Riguardo ai dipendenti di Ittierre le indiscrezioni indicano che degli oltre 900 in carico alla società dovrebbero passare alla nuova realtà tra i 500 e i 600 lavoratori. Particolare questo comune alle due offerte, a quanto risulta.
Sull'altro fronte c'è l'offerta della cordata che ha come polo aggregante i bond holder, assistiti nell'operazione da Banca Leonardo e Compass Rondelli Advisors, che possono mettere sul piatto 70 milioni di obbligazioni. Anche in questo secondo caso prima della presentazione dell'offerta di ieri i protagonisti si sono mossi per ricontrattare le licenze di Ittierre, che contano fra gli altri «Just Cavalli», «C'N'C» e «Ermanno Scervino».
Per Gianfranco Ferrè i commissari (Stanislao Chimenti, Roberto Spada e Andrea Ciccoli) e gli advisor (Mediobanca e Sin&rgetica) stanno procedendo nelle trattative con la cordata dell'americana Prodos Capital Management e della coreana Samsung, cui sono stati chiesti dei miglioramenti rispetto all'offerta presentata. Decisamente in secondo piano, invece, l'offerta dell'imprenditore egiziano, Hamed Eleish.
Intanto per Malo è arrivata ieri la firma al ministero dello Sviluppo economico. La cessione definitiva dovrebbe avvenire per fine mese, dopo il via libera dei sindacati al piano che prevede il passaggio di 154 dipendenti di Malo alla nuova realtà del gruppo aretino Evanthe, che nelle trattative è stato assistito dallo studio legale Dla Pier. A questi si sommano i dipendenti esteri della società attiva nella maglieria di cachemire.