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Questo articolo è stato pubblicato il 18 settembre 2010 alle ore 12:12.
E sono tre nel giro di dieci giorni. L'ultima catena di sant'Antonio a crollare si chiama Brett Trading Company Ltd, sedi a Firenze, Francoforte e Saint Kitt e Nevis (piccole Antille). Venti milioni di euro raccolti tra oltre 200 clienti. Ad agire era una minirete di promotori finanziari, alcuni regolarmente iscritti all'Albo e mandatari di primarie aziende del settore, altri erano privi di mandato. Altri ancora erano semplici consulenti d'investimento. Agivano in Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Puglia e Sicilia proponendo programmi di investimento che "rendevano" il 12% all'anno. Soglia di accesso alla sottoscrizione: non meno di 100mila euro.
Gli interessi sono sempre stati pagati con puntualità, come prevede il solito schema Ponzi, con il denaro dei clienti nuovi. A scoprire il meccanismo e a denunciare i 15 insieme al fondatore della società, il promotore finanziario ed ex direttore di banca Silvano Bronconi, è stato il Nucleo speciale della polizia valutaria di Milano, dopo una segnalazione giunta da Verona.
Seguendo il denaro, che veniva inviato prima a Francoforte, presso i conti intestati a Bronconi (residente in Germania), poi a Londra i finanzieri sono giunti a tre società: la Finetruria, la Florence Leader e la Biohabitat, tra i cui azionisti figura Laura Altomonte. L'azienda tra i propri asset ha un vasto terreno a Buccini (Arezzo) in cui Bronconi progettava l'edificazione di un resort con un campo da golf a 18 buche.
Altra frode, sempre scoperta dal Nucleo, è quella venuta a galla a Milano e a indagare sono i pm Luigi Orsi e Sergio Spadaro. Questa volta la società si chiama Inforex e i milioni spariti sono circa 30. In questo caso il «promotore» della catena è un ex agente assicurativo: Luigi Vita che agiva sul mercato dal 2004 asserendo di investire in trading su valute. Gli indagati sono 11. Il denaro, in alcuni casi frutto di evasione fiscale, veniva prelevato dai promotori e finiva a Dubai.
Le dinamiche della truffa sono pressoché identiche a quelle di un'altra società, questa volta di Como, la IbsForex su cui in queste settimane sta indagando la magistratura Lariana. Ma non è finita. Come documentato su «Plus24» di sabato 11 settembre scorso, la procura della Repubblica di Roma ha aperto un'inchiesta (il Pm è Stefano Rocco Fava) su un'altra rete (questa volta informale) di promotori impegnati nella raccolta abusiva di pubblico risparmio. Anche in questo caso la cifra complessiva del denaro scomparso è vicina ai venti milioni di euro. Sino a questa estate la base operativa della "leader" del gruppo Bruna Giri era la sede di Roma (in via Vitelleschi) della Banca popolare di Puglia e di Basilicata. Come nei precedenti tre casi ai clienti veniva fornita una documentazione apocrifa che attestava la bontà degli investimenti effettuati.