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Questo articolo è stato pubblicato il 18 settembre 2010 alle ore 11:59.
PARIGI - Serge Dassault, a 85 anni ancora alla guida dell'omonimo colosso aeronautico, starebbe per mettere le mani su Le Parisien, per le vendite il secondo quotidiano francese. Dassault, che già possiede Le Figaro, non è solo imprenditore, ma anche senatore dell'Ump, il partito di centro-destra, e amicissimo di Nicolas Sarkozy, che accompagna praticamente in tutte le visite di stato (con la speranza di collocare qualche Rafale, il suo aereo militare da combattimento).
Un «nemico», invece, del presidente, Xavier Niel, fondatore di Free, gruppo attivo nell'accesso a internet e presto nella telefonia mobile, sarebbe interessato a una quota di minoranza nel quotidiano economico La Tribune, alla ricerca disperata di nuovi investitori. Mentre a Parigi continuano a girare voci di una possibile cessione dell'altro giornale economico, il più importante per le vendite, Les Echos, da parte del suo attuale proprietario, Bernard Arnault, patron del colosso del lusso Lvmh (e amico di Sarkozy).
Insomma, grandi manovre nella stampa francese. E con tutte le implicazioni politiche del caso, tanto più che comincia a profilarsi all'orizzonte la scadenza delle presidenziali (2012). Nei mesi scorsi Le Monde è caduto nelle mani di un terzetto di imprenditori (compreso Niel) in odore di anti-sarkozysmo. Ebbene, ora che il gruppo Amaury ha messo in vendita (per 200 millioni di euro) le Parisien, il presidente vuole evitare che anche questo quotidiano finisca sotto controllo «nemico».
Chi meglio dell'amico più che amico Serge Dassault? Le Parisien, per la diffusione secondo solo al regionale Ouest France, ha venduto 479.668 copie nel periodo luglio 2009-giugno 2010, se si considera anche la sua versione nazionale Aujourd'hui en France. È un quotidiano popolare, ma di qualità, che non va neanche tanto male (di poco in attivo negli ultimi due esercizi), ma che Marie-Odile Amaury, la zarina del gruppo omonimo, che comprende fra gli altri L'Equipe, vuole vendere per far cassa e lasciare ai figli una società davvero risanata. «Stiamo studiando il dossier – ha dichiarato a Les Echos Francis Morel, ad del Figaro –. Decideremo la prossima settimana se presentare un'offerta».