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Questo articolo è stato pubblicato il 19 settembre 2010 alle ore 08:00.
ROMA - Enel non collocherà sul mercato una quota di Enel Green Power superiore al 32-33% del capitale. Per il gruppo guidato da Fulvio Conti non è prioritario soltanto l'incasso di almeno 3 miliardi di euro, per l'impegno preso con le agenzie di rating di ridurre il debito entro fine anno. È fondamentale anche la possibilità di mantenere un controllo saldo su una società che è considerata un gioiello di famiglia: cedere soltanto l'indispensabile riduce il rischio di sorprese indesiderate durante il voto in assemblea. E al contempo consente alla holding di massimizzare l'incasso del dividendo, visto che Egp distribuirà circa il 30% dell'utile: il risultato netto nel 2009 è stato pari a 453 milioni per cui, supponendo una costanza di risultato, si avrebbe una cedola da 120-140 milioni, di cui circa 100 andrebbero all'Enel.
L'orientamento dei vertici del gruppo elettrico sulla percentuale da collocare lascia trasparire la fiducia in una buona risposta del mercato verso l'Ipo più grande d'Europa degli ultimi 3 anni. E dunque anche nella possibilità di spuntare un buon prezzo senza neccessità di incrementare l'offerta per raggiungere comunque il target minimo di incasso. Considerato che il capitale di Egp è composto da 5 miliardi di azioni, sul mercato potrebbero andare 1,5-1,65 miliardi di titoli: per ottenere un incasso di 3 miliardi, il prezzo minimo dovrebbe partire da 1,8-2 euro. Gli analisti stimano un valore per la società tra 12 e 14 miliardi; questi valori implicano prezzi tra 2,4 e 2,8 per azione con un incassi potenziali tra 3,6 e 4,2 miliardi. Ma tali valutazioni per ora sono solo stime: una prima indicazione concreta di quanto il mercato sarà in grado di assorbire e a quale prezzo si avrà ai primi di ottobre, quando i global coordinator Mediobanca (che assieme a Leonardo&Co è anche advisor di Enel), Goldman Sachs, Credit Suisse e Intesa SanPaolo e i bookrunner Barclays, Bbva, Merrill Lynch, Morgan Stanley, UniCredit sonderanno gli investitori istituzionali loro clienti.
Enel sta selezionando altre banche che andranno a completare il consorzio di collocamento: 5 o 6 co-lead manager andranno a supportare global e bookrunner nel collocamento istituzionale. Molto più affollato sarà il consorzio per il retail (quasi tutte le banche italiane e alcune tra le maggiori spagnole), di cui saranno capofila in Italia Intesa e UniCredit e Bbva in Spagna. Enel ha ipotizzato di collocare 1 miliardo di euro sui 3 complessivi al mercato retail, di cui circa l'80% in Italia. Queste cifre sono destinate a cambiare in base all'esito del pre marketing presso gli istituzionali. Molto dipenderà dalla potenzialità di crescita che gli investitori decideranno di riconosce a Egp.