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Questo articolo è stato pubblicato il 20 settembre 2010 alle ore 16:15.
Meglio un uovo oggi o una gallina domani? Se lo stanno chiedendo quelli di Jp Morgan Chase, la seconda banca più grande al mondo (dopo la selezione naturale della bolla dei derivati subprime) con una capitalizzazione di 122 miliardi di euro. I vertici dell'istituto americano sono indecisi sulla scelta della nuova sede londinese, combattuti dall'amletico dubbio: meglio costruire un nuovo grattacielo o puntare, niente popò di meno, su quella che fu la sede londinese di Lehman Brothers ?
Il "piano A" era orientato verso la prima opzione. Tanto che a fine 2008 Jp Morgan ha raggiunto un accordo con Canary Wharf Group (Cwg), la società immobiliare che gestisce la maggior parte degli edifici che hanno rivitalizzato negli ultimi 20 anni la City finanziaria londinese, per la costruzione di un nuovo grattacielo. Ma il progetto, da 1,5 miliardi di sterline, non è ancora decollato. Secondo fonti vicine all'istituto, che dà lavoro all'ex primo ministro britannico Tony Blair in qualità di consigliere, il ritardo sarebbe anche dovuto alle resistenze di alti funzionari governativi verso gli investimenti nel settore finanziario, considerato il responsabile dell'ultima grande crisi economica. Resistenze per le quali i vertici di Jp Morgan sarebbero irritati dato che (forse) si aspettavano una maggiore apertura dopo l'ingresso "politico" di Tony Blair nello staff dell'istituto. Fonti riferiscono, infatti, che già l'anno scorso i vertici di Jp Morgan avrebbero considerato l'ipotesi di abbandonare il progetto di costruire un nuovo edificio sulle voci di un inasprimento fiscale e di una dura campagna contro i banchieri in arrivo.
Per questo motivo sono in aumento le quotazioni del "piano B" che prevede il trasferimento nel grattacielo londinese che fu di Lehman Brothers (in 25 Bank Street a Canary Wharf, il quartiere finanziario di Londra) che, dopo la bancarotta dell'istituto nel settembre 2008, è stato rilevato da Nomura e da PricewaterhouseCoopers. E che, aspetto da non trascurare, ad oggi risulta inutilizzato. Questa opzione, secondo molti analisti, sarebbe la più vantaggiosa sia per Jp Morgan che per Cwg perché per la prima porterebbe un grande risparmio di costi mentre la seconda tornerebbe a far fruttare uno stabile attualmente "disabitato". Certo, resta da capire se i vertici di Jp Morgan credano nei fantasmi. Ma è chiaro che in tempi di crisi la scaramanzia non conta.