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Finanza e Mercati In primo piano

Borse europee contrastate, A Milano soffre Unicredit. Bene Wall Street dopo la Fed

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Questo articolo è stato pubblicato il 21 settembre 2010 alle ore 09:14.

Chiusura debole per gli indici delle Borse europee in una giornata all'insegna della volatilità. A fine seduta FTSE Mib e FTSE IT All Share viaggiano appena sopra la parità. In lieve calo il Cac40 di Parigi e il Dax30 di Francoforte.

Buzzi Unicem e Italcementi guidano gli acquisti in una giornata brillante per il comparto delle costruzioni (l'indice settoriale guadagna l'1,24%). In fondo al listino Unicredit, che cede oltre due punti percentuali nel giorno delle dimissioni dell'ad Alessandro Profumo. Il titolo ha subito un tonfo alla diffusione della notizia, poi smentita, delle dimissioni anticipate dell'amministratore delegato. Nelle prossime ore si tiene il cda straordinario della banca dove si chiariranno i dettagli della separazione. Bene invece Mediobanca(+1,65%), nel giorno in cui il cda ha esaminato il bilancio chiuso il 30 giugno scorso e la distribuzione agli azionisti di un dividendo in contanti.

Dopo una seduta debole intanto Wall Street ha imboccato la via del rialzo con Dow Jones e Nasdaq Composite positivi dopo che la Fed ha comunicato l'intenzione di intervenire a sostegno dell'economia se la ripresa dovesse indebolirsi.

In giornata sono stati diffusi i dati macro sui nuovi cantieri, diffusi poco prima degli scambi, migliori delle attese degli analisti. Ad agosto c'è stato un balzo a sorpresa del 10,5% a un tasso annuo di 598mila. Si tratta del livello massimo da quattro mesi. Il mercato si attendeva una flessione dello 0,2%. Le licenze edilizie sono salite dell'1,8% al tasso annuo di 569mila.

Intanto in Europa, dove permangono i timori sul debito di alcuni paesi, sono arrivate notizie positive dalle aste dei titoli di stato: l'Irlanda ha collocato 1,5 miliardi di euro sul mercato obbligazionario a 4 e 8 anni, il montante massimo che sperava di collocare, la Spagna ha piazzato 7,04 miliardi di titoli di stato, ammontare maggiore rispetto alle attese ma a tassi più elevati, e la Grecia ha collocato 390 milioni di euro di obbligazioni, con richieste paro a oltre 6 volte l'offerta. Inoltre, il presidente del Fondo europeo di stabilità finanziaria, Klaus Regling, in un'intervista al quotidiano tedesco Handelsblatt, ha detto di non ritenere che «il peggio debba ancora arrivare e che dovremo venire in soccorso dell'Irlanda o del Portogallo».

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