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Questo articolo è stato pubblicato il 23 settembre 2010 alle ore 19:18.
«Abbiamo sempre detto che non ha alcun senso». Così Alberto Nagel consigliere delegato di Mediobanca e vice presidente di Generali, ha commentato l'potesi di una fusione fra il gruppo di Trieste e l'istituto di Piazzetta Cuccia. Nagel, all'uscita dalla sede veneziana di Generali dove si é tenuto il Cda, non ha voluto aggiungere altro sull'argomento.
Lo stesso Cesare Geronzi, che già in un'intervista a un quotidiano nazionale quest'oggi considerava la fusione tra il Leone di Trieste e piazzetta Cuccia pura fantasia, ha sottolineato: «Non ne abbiamo bisogno. L'ho detto sempre, oggi l'ho ripetuto in modo definitivo, speriamo che si metta una pietra sopra e si rassegni chi la pensa diversamente».
La notizia, invece, è arrivata sul fronte delle straegie di investimento di Vincen Bolloré. «Sono molto contento di poter investire, a poco a poco, un po' più di denaro in Italia, ma non sarà mai una grande somma, può essere qualche decina di milioni sia in Mediobanca e lo stesso in Generali. Sarà poco alla volta, tranquillamente e in funzione dei mezzi a disposizione». «Abbiamo lo 0,2% di Generali e il 5% di Mediobanca e possiamo arrivare tranquillamente al 6% e forse un giorno all'1% di Generali - ha indicato - ma nel tempo e in
funzione dei mezzi disponibili».