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Questo articolo è stato pubblicato il 27 settembre 2010 alle ore 22:11.
Il Consiglio esecutivo del Fmi ha deciso di rendere obbligatoria, ogni cinque anni, la valutazione di stabilità finanziaria per i Paesi che hanno un settore finanziario rilevante a livello di sistema. Lo riferisce una nota del Fondo monetario internazionale. Questi i 25 Paesi che ricadono attualmente nella lista: Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, Hong Kong, Italia, Giappone, India, Irlanda, Lussemburgo, Messico, Olanda, Russia, Singapore, Sud Corea, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti.
Sarà così resa obbligatoria e legata alla procedura di sorveglianza sulla base dell'articolo IV un programma di verifica (Fsap) già esistente a livello volontario per tutti i Paesi membri del Fondo monetario internazionale. Il programma era stato varato nel 1999 dopo la crisi asiatica; questo rafforzamento, deciso per «tenere conto delle lezioni» della recente crisi finanziaria, «riconosce - si legge nella nota - il ruolo centrale dei sistemi finanziari nelle economie nazionali dei paesi del Fondo così come per la stabilità complessiva dell'economia globale».
Le verifiche dovranno tenere conto di tre elementi: una valutazione della fonte, probabilità e impatto potenziale dei rischi principali per la stabilità macro-finanziaria nel breve termine; una valutazione del quadro di politica di stabilità finanziaria di ogni Stato; e una valutazione delle capacità delle autorità competenti di gestire e risolvere crisi finanziari che dovessero insorgere.