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Questo articolo è stato pubblicato il 28 settembre 2010 alle ore 17:44.
I legali di Fininvest hanno chiesto chiarimenti e integrazioni sulla consulenza depositata venerdì scorso dagli esperti nominati dalla Corte d'appello civile di Milano sul danno subito dalla Cir della famiglia De Benedetti nella vicenda della spartizione della Mondadori. Nel corso dell'udienza sul cosiddetto Lodo Mondadori (nell'ambito della quale Fininvest è stata condannata in primo grado a un risarcimento danni per 750 milioni di euro) i legali di Fininvest hanno chiesto e ottenuto di poter depositare il prossimo 5 ottobre la loro istanza contenente sette quesiti. Mentre gli avvocati di Cir, che non condividono solo in alcuni punti le conclusioni della consulenza, avranno tempo fino all'11 ottobre per depositare le loro repliche.
La consulenza era stata affidata per definire «se e quali variazioni dei valori delle società e delle aziende oggetto di scambio fra le parti siano intervenute fra giugno 1990 e aprile 1991, con particolare riguardo agli andamenti economici delle stesse e all'evoluzione dei mercati dei settori di riferimento».
Tra i sette punti su cui Fininvest chiederà chiarimenti e integrazioni ai consulenti c'è quello che riguarda, come ha riassunto uno dei legali di Fininvest, il professor Romano Vaccarella, «la valutazione fatta sui pacchetti azionari scambiati» all'epoca dell'accordo «senza tener conto dei premi di maggioranza ad essi legati». «Non si comprende - ha proseguito in aula il professore - o perchè è implicito della consulenza o perchè non se ne è tenuto conto, l'andamento delle società» al centro della transazione. «Mondadori allora aveva un trend negativo, mentre Espresso, Finegil e Repubblica un trend positivo». Inoltre nel capitolo "integrazioni" Fininvest ha rilevato che la consulenza «ha attribuito alle società un certo valore che si discosta da una perizia di allora».
In ogni caso, secondo Vaccarella «la consulenza ha dimostrato che la sentenza fa acqua da tutte le parti, sono cose di 20 anni fa, é come contare con un pallottoliere quando ci vorrebbe un calcolatore elettronico. È partita dal presupposto della sentenza di primo grado mentre Fininvest contesta la sentenza».
Diversa la posizione dei legali di Cir