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UniCredit, testa a testa tra Nicastro e Ghizzoni

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Questo articolo è stato pubblicato il 29 settembre 2010 alle ore 09:36.

Per il dopo-Profumo al vertice di UniCredit si profila un testa a testa interno tra i due deputy ceo Federico Ghizzoni e Roberto Nicastro, nell'ambito di una governance rivisitata che dovrebbe prevedere un ceo e due direttori generali (uno per la divisione corporate e uno per la divisione retail). Un confronto interno su cui soci e board stanno dialogando, in una sorta di comitato nomine "permanente" che ieri ha visto impegnato in Piazza Cordusio il presidente Dieter Rampl con i vicepresidenti Fabrizio Palenzona (Fondazione Crt), Luigi Castelletti (CariVerona) e Vincenzo Calandra Bonaura (Carimonte). Arrivati a ieri sera, stando alle indiscrezioni, una decisione definitiva non sarebbe stata ancora presa. E le tensioni interne al management rischiano di provocare uno stallo, che potrebbe portare in extremis a una soluzione esterna con l'ipotesi di Enrico Tomaso Cucchiani (Allianz) rilanciata ieri da più agenzie di stampa. Lo stesso Cucchiani in serata ha confermato nuovamente la sua «assoluta indisponibilità».

L'intenzione del board resta però quella di verificare, in via prioritaria, la tenuta di una soluzione interna che dia stabilità e continuità all'intera struttura del management. Con Rampl e i componenti del comitato nomine che stanno valutando, anche sulla base del nuovo sistema di deleghe, chi tra Nicastro (attuale responsabile della divisione retail) e Ghizzoni (a capo della divisione delle banche del Centro Est Europa) sia preferibile in questa fase per la carica di ceo. Attribuzione delle deleghe e definizione del nuovo top management cui guarda con particolare interesse la Banca d'Italia, che chiede con chiarezza un interlocutore diretto ai fini della Vigilanza.

A ieri sera, il comitato nomine – di fatto in corso informalmente con una no-stop che va avanti da 48 ore – non era stato ancora convocato. E tutto lascia prevedere che si possa tenere direttamente domani a Varsavia, subito prima del board convocato per le 14.30. Se, come pare, il "conclave" si concluderà con la nomina del nuovo vertice, ceo e dg saranno presentati ufficialmente alla comunità finanziaria venerdì a Milano.

Intanto, secondo quanto si è appreso, l'ex ceo Alessandro Profumo avrebbe scritto una lettera di saluto ai dipendenti del gruppo che sarà però diffusa solo dopo la scelta del nuovo amministratore delegato.

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Tags Correlati: Allianz Subalpina | Andrea Comba | ANSA | Banca d'Italia | Borsa Valori | Carimonte | Cariverona | Dieter Rampl | Donato Fontanesi | Fabrizio Palenzona | Gianni Borghi | Luigi Castelletti | | Nomine nelle società | Vincenzo Calandra Bonaura

 

Le Fondazioni intanto mantengono, almeno a livello ufficiale, un profilo istituzionale. «Abbiamo condiviso le decisioni assunte dal consiglio di amministrazione di UniCredit e auspichiamo per il gruppo un rafforzamento della sua capacità competitiva con un conseguente ritorno a un più elevato livello di redditività e a una più adeguata quotazione in Borsa», ha commentato ieri con l'Ansa il presidente della Fondazione Crt, Andrea Comba. Aggiungendo, elemento non indifferente per capire la strategia futura del gruppo, «il nostro impegno al mantenimento dell'autonomia responsabile dimostrata non solo a presidio del territorio di riferimento, ma anche a sostegno di un progetto, qual è quello di UniCredit, che ha portato alla creazione di un gruppo bancario di livello europeo e internazionale». A Reggio Emilia, invece, tensioni alla Fondazione Manodori dove il consiglio dell'ente presieduto da Gianni Borghi si è detto estraneo rispetto al voto contrario a Profumo del suo rappresentate (Donato Fontanesi) nel board di UniCredit. «Nè il presidente nè alcun organo della Fondazione Manodori – ha detto Borghi - hanno fornito indicazioni e direttive a Fontanesi, o ad altri consiglieri UniCredit, sul voto da esprimere nel cda della banca». Precisando che Fontanesi, come tutti gli altri consiglieri della banca, dal momento della loro nomina agiscono senza vincolo di mandato.

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