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Questo articolo è stato pubblicato il 01 ottobre 2010 alle ore 09:10.
Fiat ha esercitato l'opzione per salire dall'85% al 90% della Ferrari rilevando il 5% in mano a Mubadala, il fondo sovrano di Abu Dhabi. Lo hanno detto ieri al Salone di Parigi Sergio Marchionne, amministratore delegato della prima, e Luca di Montezemolo, presidente della casa di Maranello. L'opzione scadeva il 31 luglio scorso e le condizioni di esercizio da parte di Fiat prevedevano il pagamento a Mubadala di una somma di 122,4 milioni di euro (dedotti i dividendi distribuiti). La transazione non è però ancora fisicamente stata eseguita ed è in corso un negoziato (di cui ha parlato Marchionne ancora ieri), con ogni probabilità sulla forma di pagamento.
Mubadala potrebbe ricevere non contanti ma altre forme di compenso legate anche agli interessi comuni con Ferrari (dalla sponsorizzazione al parco tematico). Fiat potrebbe far ricorso a una forma di pagamento differito legata anche all'ipotesi che l'azienda venga prima o poi quotata in Borsa (eventualità negata ieri da Montezemolo). Secondo un recente report di Morgan Stanley, riportato da Automotive News Europe, la cessione del 39% di Ferrari da parte di Fiat potrebbe fruttare «oltre 1 miliardo di euro».
Marchionne, che ha assistito ieri al Salone di Parigi alle presentazioni dei marchi del gruppo, è tornato su altri due settori di Fiat oggetto di interesse da parte di costruttori tedeschi: Alfa Romeo e Iveco (destinata quest'ultima a confluire in Fiat Industrial). Per quanto riguarda le affermazioni di Ferdinand Piech, numero uno del gruppo Volkswagen, secondo cui l'azienda di Wolfsburg «è ancora interessata ad Alfa e può aspettare», Marchionne ha ribattuto con un «che aspetti!», aggiungendo che «la vendita di Alfa non è nel nostro radar di opzioni. Abbiamo preso un impegno, anche con Chrysler, e vogliamo portarlo avanti». E anche il manager italo-canadese, così come quello tedesco mercoledì, non perde l'occasione per una battuta: «Certo, se poi un giorno quello si presenta con 100 miliardi di euro e vuole l'Alfa...».
Quanto a Iveco Dieter Zetsche, presidente della Daimler, ha detto che «non c'è nessuna trattativa in corso» tra Daimler e la Fiat in relazione ad una possibile acquisizione dell'Iveco. «Ma non potremmo escludere la possibilità di studiare una cooperazione in futuro». Zetsche ha ricordato che «i motori industriali ed i veicoli agricoli e da costruzione non sono il core business» di Daimler. Su questo tema, Marchionne ha ripetuto che Fiat Industrial è «aperta a qualsiasi tipo di alleanza».