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Finanza e Mercati In primo piano

Bernanke, l'ampliamento degli acquisti di bond da parte della Fed aiuterebbe la ripresa

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Questo articolo è stato pubblicato il 04 ottobre 2010 alle ore 22:57.

Gli Stati Uniti vivono un «periodo molto duro» nel mercato del lavoro, e un ampliamento degli acquisti di titoli da parte della Fed sarebbe utile per alleggerire le condizioni creditizie imposte a famiglie e imprese. A dirlo, a quattro giorni dalla pubblicazione dei dati sulla disoccupazione che rischiano di certificare che gli Usa sono ancora in mezzo al guado e che la ripresa resterà «anemica», è il presidente della Fed, Ben Bernanke.

Rispondendo alle domande di alcuni studenti nel Rhode Island, il banchiere centrale ha dato un'ulteriore spinta alla ricerca del consenso necessario per dare il via a quella ulteriori misure di allentamento quantitativo, o più semplicemente di creazione di moneta nuova attraverso l'acquisto di attività finanziarie.

I dati pubblicati oggi dal governo a Washington hanno in realtà alleggerito la pressione sul presidente Obama, accusato dai repubblicani di aver messo in atto politiche economiche che non sono riuscite a rilanciare la ripresa, ma allo stesso tempo hanno fatto gonfiare a dismisura il bilancio federale. I compromessi per l'acquisto di abitazioni negli Usa sono saliti
oltre le attese (+4,3% ad agosto), indicando una certa stabilizzazione del mercato immobiliare.

Un segnale che, se confermato, potrebbe rappresentare la svolta: la ripresa del
mercato immobiliare, e soprattutto dei prezzi delle case, è il punto chiave per l'uscita definitiva dalla crisi. E poi ci sono gli ordini all'industria americana che, sempre ad agosto, sono invece scesi leggermente più del previsto (-0,5% contro stime per un -0,4%), ma dopo un mese di luglio decisamente migliore del previsto (+0,5% contro +0,1% stimato in precedenza). In rialzo, soprattutto, sono gli ordini per i beni d'investimento, che con un +5,1% mettono a segno il rialzo più forte da marzo.


Numeri che fanno escludere, almeno per ora, che l'economia americana stia andando verso un double dip, e cioè un nuovo calo del Pil, e tantomeno verso una recessione. Piuttosto - come ha detto l'esponente della filiale di New York della Fed, Brian Sack - il problema è che la ripresa è «tiepida». Il nodo è ancora tutto nei consumi che restano al palo, e che a loro volta sono legati all'occupazione.

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Tags Correlati: Ben Bernanke | Brian Sack | Fed | New York | Obbligazioni | Rhode Island | Richard Fisher

 

Per questo tutti gli occhi sono puntati, a Washington come sui mercati finanziari di Londra o
New York, sui dati di venerdì sul mercato del lavoro: la media degli economisti si aspetta un rialzo della disoccupazione di settembre al 9,7% con un aumento degli occupati privati ma un calo di quelli complessivi. Un dato che, se confermato, sarebbe una pessima notizia per il presidente Obama in vista delle vicine elezioni di mid-term. Ma, paradossalmente, un mercato del lavoro non ancora in via di guarigione potrebbe aiutare la causa di Bernanke, impegnato a costruire un difficile consenso fra i governatori della Fed, alcuni dei quali (come il presidente della Fed di Dallas, Richard Fisher) apertamente osteggiano il ricorso a ulteriori misure di stimolo monetario. Ed è forse proprio per superare l'opposizione di alcuni membri del comitato di politica monetaria, fatta propria anche dai repubblicani, che Bernanke oggi ha invocato «cambiamenti sostanziali» negli Usa per la sostenibilità fiscale e la stabilizzazione del debito, e ha promesso agli studenti di Providence che «la Fed resterà non di parte».

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