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Questo articolo è stato pubblicato il 04 ottobre 2010 alle ore 13:56.
Tanto rumore per nulla? Il Wall Street Journal definisce un "fiasco" il terremoto avvenuto al vertice di Unicredit. La nomina di Federico Ghizzoni come amministratore delegato del gruppo bancario, dopo il "licenziamento a sorpresa" di Alessandro Profumo, pone fine a "uno spettacolo poco edificante" che ha lasciato una delle più grandi banche italiane "senza timone" per nove giorni, scrive Simon Nixon nella rubrica "Heard on the Street" del Wsj. L'episodio "solleva interrogativi sul giudizio del presidente Dieter Rampl e sulla leadership e strategia a lungo termine della banca".
Secondo l'articolo, tuttora non è chiaro cosa abbia fatto Profumo per meritarsi il "licenziamento sommario". Le accuse di avere negoziato con gli investitori libici alle spalle del board "sarebbero più credibili – afferma il Wsj - se la banca fosse stata capace di portare delle prove credibili che i due azionisti libici erano connessi e operavano i concerto. "Né è chiaro cosa sia stato ottenuto come risultato di questo colpo. Ghizzoni era il successore scelto da Profumo e appare impegnato a continuare la strategia di Profumo".
Profumo appare "vittima di un titanico scontro di ego", continua il Wsj. E Rampl "ha scatenato questa situazione destabilizzante senza nessun chiaro piano di successione". Il giornale osserva che Rampl aveva "perfino" considerato di dare il posto di Ceo ad Andrea Orcel, che ha ideato le acquisizioni "distruggi-valore", finché l'ostilità della stampa italiana lo ha costretto a fare marcia indietro.
"L'ironia – scrive il Wsj - è che Unicredit ha bisogno di una profonda revisione della sua strategia". Ghizzoni, secondo il quotidiano, dovrebbe tagliare il costo base in Italia, uscire dai mercati sottoperformanti dell'Europa centrale e orientale e rivedere in profondità il bilancio di Unicredit, "aumentando il capitale se necessario".
Resta da vedere se il cda di Unicredit, "altamente politico", gli lascerà fare queste cose. "Fino ad allora, gli investitori devono restare guardinghi", conclude il Wsj.
Les Echos sottolinea che Ghizzoni "vuole rivedere il perimetro di Unicredit nell'Europa dell'Est": il successore di Profumo "si pone come garante della continuità", ma annuncia un nuovo piano strategico entro la fine dell'anno e parecchie cessioni, nota il quotidiano francese, citando in particolare le dichiarazioni fatte al Sole 24 Ore.