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Questo articolo è stato pubblicato il 24 ottobre 2010 alle ore 14:45.
«La ripresa economica mondiale c'è ma è più modesta e più debole che in altre occasioni e non è uniforme: i mercati emergenti crescono più rapidamente, ci sono paesi in Europa che crescono più rapidamente di altri ed è esposta a rischi che dobbiamo affrontare».Il Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, ha fatto il punto sulla congiuntura internazionale durante la conferenza stampa dedicata a spiegare quello che sarà il piatto forte del prossimo vertice dei capi di Stato e di Governo a Seul sul terreno delle azioni per garantire che il sistema finanziario internazionale sia in futuro meno vulnerabile.
Si tratta del pacchetto di misure messe a punto dal Financial stability board per il rafforzamento dei ratios di capitale e di liquidità del sistema bancario (Basilea tre), la cornice di direttive per le istituzioni creditizie a rilevanza sistemica (i troppo grandi per fallire), i principi per ridurre la dipendenza dei mercati dalle agenzie di rating, nonché le raccomandazioni per accrescere i poteri delle autorità di supervisione e il piano per cominciare a riportare sotto controllo i derivati over the counter.
Un piano d'azione, frutto di due anni di lavoro dell'organismo che riunisce i rappresentanti dei ministeri delle banche centrali e degli organismi omologhi delle Consob dei paesi del G-20, di cui Draghi è presidente, e che ieri ha ottenuto il pieno endorsement del G-20 finanziario. Draghi, si è detto «molto fiducioso» sulla possibilità che le proposte dell'Fsb vengano adottate a Seul l'11-12 novembre.
«Uno dei rischi per la ripresa mondiale – ha spiegato il Governatore – è il persistere degli squilibri di bilancia dei pagamenti, che sono cresciuti negli ultimi tre mesi e che continuano a crescere. È molto importante – ha sottolineato il Governatore – che questi squilibri siano affrontati all'interno di uno schema di cooperazione multilaterale a 20 paesi».
Per far fronte ai tanti aspetti che possono tramutarsi in una minaccia per la crescita internazionale (Draghi ha citato tra questi anche la fragilità nel settore finanziario, il persistere degli squilibri globali e la necessità di andare avanti sul terreno della sostenibilità fiscale) «non c'è altra strada – afferma – che la cooperazione multilaterale». E sotto questo profilo il Governatore è ottimista: «C'è una sensazione comune che si deve andare in questa direzione, perché dalla collaborazione derivano vantaggi per tutti, mentre dalla mancanza di cooperazione derivano svantaggi per tutti».