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Anche dentro casa il telefonino guadagna spazi

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Questo articolo è stato pubblicato il 25 ottobre 2010 alle ore 06:38.

È l'Italia il paese europeo dove le famiglie rinunciano di più al telefono fisso, sostituendolo con il cellulare anche per le chiamate da casa. È un dato confermato sia dall'ultima relazione dell'Agcom – che ha evidenziato una riduzione del traffico verso la rete fissa (-1% nel 2009) a fronte di una crescita complessiva sia delle chiamate vocali (+4,7%) sia della direttrice mobile che ormai rappresenta l'80% del traffico – e da un recente rapporto di Forrester Research (osservatorio di ricerca internazionale), contenente i dati relativi al secondo trimestre 2010. Ebbene, il 21% di italiani adulti risulterebbe privo di rete fissa, contro l'11% di media dei primi sette paesi Ue. Al secondo posto la Spagna (12%), mentre in Francia solo il 6% abbandona la "cornetta". «Confermo il record italiano. Il motivo è innanzitutto lo sviluppo del mobile, da noi ai massimi livelli in Europa», aggiunge Cristoforo Morandini, dell'osservatorio Between.
In effetti, in Italia le offerte utili a sostituire la linea fissa con il cellulare sono particolarmente aggressive. È meglio però che il consumatore non prenda decisioni impulsive, in quanto lasciare il classico apparecchio di casa per il mobile presenta pro e contro. L'addio al fisso è favorito anche da una sorta di effetto a catena. Se amici e parenti staccano il fisso per eliminare il relativo canone, si ha un incentivo in più a imitarli, perché in questo modo si potrà comunicare sempre con il cellulare sfruttando tariffe agevolate verso lo stesso operatore o verso numeri specifici. Può succedere anche che, decidendo di fare tutte le chiamate con il cellulare, possa diventare più conveniente passare a un abbonamento mobile, che includa un pacchetto di telefonate, sms e, in certi casi, internet.
A questo proposito, Forrester Research cita in particolare la "disruptive presence" dell'operatore 3 in Italia, come motivo per abbandonare la banda larga fissa e navigare anche da casa su rete mobile. Ha infatti tariffe più aggressive della media per la banda larga in mobilità.
Ma quali utenti possono essere maggiormente interessati ad abbandonare il fisso? Secondo Forrester, sono coloro che vogliono abbattere i costi fissi telefonici, quelli che cambiano spesso casa o che vivono in appartamenti condivisi (per esempio, studenti). Ma c'è anche il caso di chi naviga male con l'Adsl, o non può attivarla affatto, a causa dell'eccessiva distanza dalla centrale telefonica; e quindi ha la banda larga mobile come opzione migliore o come la sola disponibile.

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Attenzione però anche agli svantaggi. La qualità del servizio mobile non è ancora all'altezza di quella della rete fissa, sia per affidabilità della comunicazione sia per prestazioni su internet. Ci possono essere zone d'ombra del segnale quando si è in casa.
Inoltre la velocità di internet mobile è più oscillante e, in media, inferiore rispetto all'Adsl (come riporta anche Forrester Research, è una caratteristica riscontrabile in tutta Europa). Gli svantaggi riguardano infatti soprattutto chi naviga: non esistono offerte banda larga mobile che permettano di usare internet senza limiti, a canoni fissi equiparabili a quelli dell'Adsl. Gli operatori mobili, inoltre, in modo piuttosto variegato, tendono a limitare la velocità a chi fa troppo traffico.
Per chi si limita a telefonare, invece, è più facile ottenere sul mobile un'esperienza d'uso simile a quella che garantisce il fisso. Con il vantaggio aggiuntivo di poter fare tutto con lo stesso apparecchio e lo stesso numero (a casa e fuori).
Anche per chi fa moltissime chiamate da casa a numeri di rete fissa ormai ci sono valide alternative sul mobile. Per un confronto: intorno ai 20 euro al mese con molti operatori fissi si possono fare telefonate senza limiti a numeri fissi nazionali, senza scatto né altri canoni. Sul mobile invece ci sono ad esempio "Vodafone casa senza limiti" (15 euro al mese includono 3mila minuti di telefonate verso numeri fissi, da fare però solo dall'indirizzo di casa dell'utente) oppure "TimxTutti Italy" (4 euro a settimana, per 2.500 minuti settimanali verso tutti i numeri Tim e fissi nazionali).

Internet più veloce


Le offerte di rete fissa stanno danno segni di risveglio, con un aumento di velocità delle connessioni internet incluse nel canone relativo alla linea telefonica.
Fastweb ha portato a 100 Megabit la velocità massima raggiungibile dalle sue offerte in fibra ottica nelle case (due milioni di unità abitative). Più di recente, Tiscali ha raddoppiato la velocità dell'Adsl (ora 20 Megabit) inclusa nelle offerte "Unica" e "Tutto Incluso", a parità di canone (39,95 euro al mese, con chiamate illimitate a fissi nazionali senza scatto alla risposta). «Con l'offerta 20 Mega, Tiscali perfeziona il suo percorso di operatore a banda larga e inizia quello in banda ultra larga – spiega Roberto Lai, direttore Divisione Consumer & Soho di Tiscali –. Con queste premesse, è ragionevole potersi aspettare una sempre maggiore innovazione sulla convergenza fisso-mobile, sia nell'accesso sia nella voce, con offerte sempre più integrate».
Le offerte a 20 Megabit sono state finora poco valorizzate dagli operatori fissi italiani (con l'eccezione di Fastweb), nelle loro strategie. Anche Telecom Italia conferma, però, che una svolta è imminente: «stiamo pensando di ampliare il numero di offerte a 20 Megabit», dice il direttore marketing Fabrizio Gorietti. Wind invece dal 10 ottobre ha lanciato promozioni che riguardano, per una volta, anche le versioni 20 Megabit delle offerte "Tutto incluso" e "Absolute".
Di fondo, gli operatori fissi stanno preparando la strada al salto verso la banda ultra larga (100 Megabit in fibra) e così hanno cominciato a valorizzare le Adsl di fascia più alta (a 20 Megabit). Tuttavia, «per i limiti intrinseci alla tecnologia Adsl, le 20 Megabit possono arrivare al massimo, nelle migliori condizioni, a 15 Megabit», spiega Mario Mella, chief technical officer di Fastweb.

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